Nelle piscine di Grenoble si potrà portare anche il Burkini o il Topless. La notizia, anche se parte da un Comune della nazione farncese, sta facendo il giro del mondo.
Dopo la notizia di questi giorni che è venuta dalla Spagna, dove sta per essere ratificata una legge che permette alle donne di ottenere dei permessi per malattia, quando il ciclo mestruale è troppo doloroso, oggi giunge questa notizia dalla Francia.
Il consiglio comunale della città di Grenoble, lunedì sera, ha convalidato una modifica del regolamento interno delle piscine, con conseguente autorizzazione all’uso del burkini, e questo è avvenuto dopo una votazione molto serrata.
L’argomento ha riacceso una controversia politica in Francia, tra chi cerca il totale e assoluto rispetto delle tradizioni e delle religioni professate da ciascuna persona, e chi, molto più conservatore, non vuole che venga cambiato nulla o quasi.
La delibera è stata adottata con una maggioranza ristretta di 29 voti favorevoli, 27 contrari e due astenuti, dopo 2 ore e 30 minuti di dibattito, con toni molto accesi e tesi.
Il sindaco ecologista Eric Piolle ha respinto le obiezioni dell’opposizione, invocando una lotta femminista e laica, perché secondo lui non ci deve essere nessuna imposizioni che vieti di indossare abiti religiosi negli spazi pubblici, “e quindi anche in piscina”.
Il regolamento interno ora andrà rivisto, perché da oggi in poi, per chi si reca in una piscina pubblica, la lunghezza dei costumi da bagno non sarà più limitata, ha spiegato l’assessore allo sport Céline Mennetrier.
Allo stesso tempo, un’altra norma consentirà alle donne di fare il bagno in topless. In Francia, il burkini è stato finora autorizzato solo nelle piscine di un’altra grande città, a Rennes (ovest) dal 2018.
L’uso del burkini è stato rivendicato dalla controversa associazione Alliance Citoyenne, che dal 2019 ha organizzato diverse operazioni nelle piscine di Grenoble per trasmettere il suo messaggio. I suoi membri, riuniti in una sala a Grenoble, hanno partecipato alla riunione del consiglio comunale in trasmissione video.
Il presidente della regione Auvergne-Rhône-Alpes Laurent Wauquiez (Les Républicains) ha prontamente reagito al voto del consiglio comunale, accusando Eric Piolle di “registrare definitivamente la sua rottura con il secolarismo e i valori della nostra Repubblica”.
Il prefetto dell’Isère Laurent Prévost lo ha informato già domenica sera che avrebbe adito il tribunale amministrativo di Grenoble, su istruzione del ministro dell’Interno Gérald Darmanin, per bloccare il provvedimento se fosse stato adottato.
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