Francia, proteste contro il jobs act: sgomberi nelle raffinerie occupate

Francia, le proteste degli operai nei pressi di Donges

Continuano le tensioni in Francia a causa del jobs act. ieri erano circa 1600 le stazioni di servizio bloccate in tutto il Paese. La polizia è intervenuta all’alba di questa mattina per sgomberare la raffineria Esso bloccata da ieri dal Cgt, il sindacato di sinistra che si oppone fortemente al jobs act francese. “Ora basta! È insopportabile vedere le cose così”, ha affermato il primo ministro Manuel Valls, spiegando che la polizia libererà “altri centri”, proprio come ha fatto contro i sindacalisti che chiudevano l’accesso alle installazioni petrolifere di Fos Sur Mer, vicino Marsiglia, il primo ministro ha spiegato che la Francia agirà con “maggior fermezza”.

Gli agenti hanno impiegato circa due ore per riuscire a sbloccare la situazione: “Ci hanno sparato con proiettili di gomma hanno usato gli idranti, senza nessun avvertimento. Ci saranno sempre più scioperi e nuove azioni” ha detto il rappresentante Cgt Olivier Mateu. Nonostante l’operazione della polizia il sindacato sostiene che le raffinerie continuano lo sciopero. “Siamo determinati ad andare fino in fondo affinché venga ritirata la Riforma del lavoro” ha detto Philippe Martinez, Segretario Generale della Cgt intervistato dalle emittenti Rmc e BFM TV. Secondo Martinez le operazioni di sgombero da parte della polizia per costringere le raffinerie a riaprire sono state un attentato “illegale”. Il sindacalista ha poi promesso nuove settimane di proteste contro la legge sostenendo che gran parte della Francia non la approvi. A partire dal 2 giugno,la Cgt ha convocato uno sciopero del Trasporto metropolitano di Parigi.

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