Il caro carburanti si è affiancato, come di conseguenza, a quello dell’energia e di tutte le materie prime di cui ognuno ha bisogno. Ci sono interi Paesi europei che sono, addirittura paralizzati a causa di scioperi che stanno andando avanti ad oltranza. Uno di questi è la Francia.
Oltralpe, infatti, a causa dello sciopero delle raffinerie, quasi tutti i distributori di carburanti sono completamente a secco. L’ira dei cittadini.
Non si placano i rincari o, peggio ancora, i blocchi indiscriminati dei beni di prima necessità. E quando si pensa ad essi, non dobbiamo solo considerare ciò che ha a che fare con la nostra alimentazione, ma anche a quei beni con i quali, ad esempio, è possibile mandare avanti le industri, i trasporti…e permettere che l’intera catena produttiva vada avanti.
Se, fino allo scorso inverno a bloccare il tutto era stata la pandemia da Covid, adesso invece lo sono i prezzi, arrivati alle stelle, sia dell’energia che del gas, che dei carburanti. Alcuni Paesi europei, come la Francia ad esempio, sono da giorni a secco. Cosa è successo?
Uno sciopero ad oltranza degli operai delle raffinerie, in particolare di coloro che lavorano per marchi come la Esso e la Total Energies. Uno sciopero che sta letteralmente bloccando il Paese, e dove già un distributore su tre è stato costretto a chiudere per mancanza sia di benzina che di gasolio.
Un rifornimento per i cittadini a macchia di leopardo e, quelle poche pompe di benzina che sono fortunate ad avere ancora carburante nei serbatoi, sono prese d’assalto con lunghe file di auto e di camion. Una situazione che sta peggiorando giorno dopo giorno e sta diventando, per i francesi, insostenibile.
Gli automobilisti sono esasperati. Tante, troppe, sono le file anche di kilometri, che si vedono ai distributori. Risse, in alcuni casi, con persone che arrivano anche con le taniche per fare “scorta” di quel carburante che sembra diventato oro, la ninfa vitale per poter sopravvivere ed andare avanti per un’altra giornata.
I distributori, quelli che sono ancora aperti, sono presidiati dalle forze dell’ordine che cercano, per quanto possibile, di far mantenere la calma affinchè tutto proceda regolarmente e sia permesso a tutti i cittadini di rifornire la propria auto, il furgone o il camion.
Lo sciopero è quello degli operai della raffineria, a Nord della Francia, della Esso – ExxonMobil. Dopo alcuni giorni, dove tutto sembrava star per tornare alla normalità, ancora per la giornata di oggi è stata rinnovata l’agitazione. Il Governo, dal canto suo, ha anche avvertito i lavoratori che, nel caso non riescano a trovare una soluzione in tempi rapidi, verrà dato a loro un obbligo di rientro a lavoro.
I distributori cittadini, quanto anche le stazioni di servizio delle autostrade francesi sono agli sgoccioli di carburante. Questi giorni di sciopero hanno dato loro il 30% in meno del carburante previsto e, per questo motivo, chi l’ha già terminato prima del rifornimento che non è avvenuto) è stato costretto a sospendere la propria attività e a chiudere momentaneamente.
Parigi e le zone limitrofe alla capitale, sono i territori più colpiti da questa mancanza di carburante. Solo nella giornata di ieri, ai pochi distributori aperti, si sono registrate file anche di circa 4 ore.
Cosa chiedono i lavoratori in sciopero? Un aumento del 10% dei loro salari, in adeguamento anche all’inflazione che sta colpendo il mondo intero, anche in considerazione dei profitti delle compagnie petrolifere che, comunque, ci sono e non sono diminuiti. Il Governo sta cercando di mediare in questa difficile situazione, forzando anche il blocco di alcune raffinerie per permettere la ripartenza del paese.
Un paese spaccato in due, dove a soffrire di più per questa mancanza di carburante sono soprattutto le grandi città dove anche il trasporto locale, oltre che quello dei privati cittadini, risulta gravemente compromesso.
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