In Francia oggi sarà la prima giornata di mobilitazione generale, organizzata a livello nazionale, dopo che la nuova legge sulle pensioni è stata approvata. Inoltre, senza essere sottoposta al controllo parlamentare. La polizia prevede che oggi vi saranno dalle 600mila alle 800mila persone in strada per le proteste.
Oltre alle proteste in strada organizzate dai sindacati, oggi le forze dell’ordine hanno previsto una serie di disordini, soprattutto nella scuola e nel settore dei mezzi pubblici.
Il paese si sta mobilitando per protestare contro la riforma sulle pensioni approvata da Macron.
Lo sciopero generale di oggi in Francia
Oggi, giovedì 23 marzo, è la prima giornata di sciopero generale organizzato a livello nazionale, dopo l’approvazione della legge sulle pensioni. Già ieri, in alcune città come Parigi e Lione, le persone si erano mobilitate con piccole manifestazioni. Oggi però, secondo le forze dell’ordine sono attese dalle 600mila alle 800mila persone a protestare per le strade della Francia, in ben 320 diversi contesti.
A quanto pare, a Parigi, si recheranno 60/70mila persone. L’appuntamento dato dai sindacati è aalle 14 a Place de la Bastille, in direzione di Place de L’Opéra. Sono attesi in città anche circa 500 gilet gialli.
“Oltre una decina di città saranno oggetto di manifestazioni dell’ultrasinistra”.
Hanno affermato le forze dell’ordine.
Oltre alla mobilitazione fisica di numerosi cittadini, oggi sono previsti anche una serie di scioperi. Questi creeranno non pochi problemi a partire dalle scuole e dai trasporti pubblici.
In particolare, la metropolitana sarà messa completamente fuori uso. Mentre nel campo ferroviario, solo la metà dei treni normalmente previsti potrà circolare e un terzo dei treni regionali.
Per non parlare dello sciopero dei netturbini, riconfermato fino a lunedì, il quale ha causato un invasione di rifiuti all’interno della capitale.
Anche nel settore dell’aviazione, sono stati annullati una serie di voli, circa il 50% tra l’aeroporto di Parigi-Orly e altri scali della Francia. Questa mattina, inoltre, all’aeroporto di Roissy-Charkes-de-Gaulle, i manifestanti hanno bloccato l’accesso costringendo i viaggiatori a raggiungere il terminal a piedi.
Infine, il sindacato CGT ha richiesto il blocco anche dei porti di Marseille-Fos e Brest.
La reazione di Macron alle proteste
Quello che sta avvenendo in queste ore in Francia è il risultato dell’approvazione di una legge che punta ad una riduzione delle pensioni. Legge approvata lo scorso 15 marzo appellandosi all’articolo 49.3 della Costituzione.
E dunque legge che non è stata sottoposta al controllo parlamentare.
Durante la giornata di ieri, il presidente Macron ha commentato la situazione riaffermando la necessità della riforma ed esprimendo fiducia verso il governo di Elisabeth Borne.
“Se per il bene del paese devo pagare il prezzo dell’impopolarità, lo farò”.
Ha affermato il presidente Macron.
In ogni caso la posizione rigida assunta del presidente, non ha contribuito a calmare la ferocia dei manifestanti.
Al contrario, secondo il segretario della CGT, Philippe Martinez, questa rigidità non ha fatto altro che “aumentare la collera”.