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Politica

Fratelli d’Italia studia una mossa per punire i clienti delle prostitute con il carcere

Fratelli d’Italia si sta attualmente battendo per contrastare il degrado in cui la nostra società versa e lo vuole fare con un balzo nel passato: il partito ha infatti presentato un disegno di legge che mira a punire chiunque commetta atti osceni con la reclusione e non più quindi solo con una sanzione pecuniaria. Come accadeva anni fa in pratica. 

Giorgia Meloni – Nanopress.it

Attualmente a regolare la legge sugli atti osceni è l’articolo 527 del Titolo IX del codice penale, secondo cui questi sono puniti con una sanzione amministrativa pecuniaria che va dai 51 ai 309 euro. La reclusione è prevista sì, ma solo in alcuni casi limitati alla tutela dei minori e cioè quando il reato avviene in un’area in cui questi sono soliti sostare, cioè quei “luoghi che si caratterizzano in tal senso per le proprie caratteristiche strutturali, per la stabile destinazione funzionale, nonché per la loro conoscibilità alla generalità dei consociati”. A Fratelli d’Italia tutto questo non basta però: il partito vorrebbe che il carcere fosse previsto praticamente per tutti indistintamente.

La proposta di Fratelli d’Italia sui reati contro il “buon costume”

Sì al carcere per chi va con le prostitute: questa è la proposta di Fratelli d’Italia, che ha lasciato spiazzati molte persone, perché presenta delle “crepe”. Ricapitolando: meritano di finire dietro le sbarre i clienti delle prostitute che si appartano con loro in auto, le persone che girano per strada nude, soprattutto se immigrate. Se qualcuno dovesse chiudersi in un appartamento con una di loro resterebbe impunito, se a girare nudo fosse un italiano, chissà che non si possa chiudere un occhio. Questo è quello che si evince dalle parole dei meloniani almeno.

Tutti i succitati reati comunque fanno parte di quelli contro il buon costume e per chi volesse saperne di più, ci pensa il Titolo IX del Codice Penale a fornirci un quadro generale di quali siano le accuse che vi rientrano. Tolto il Capo 1 – quello inerente ai delitti contro la libertà sessuale, ormai abrogato – troviamo il Capo 2 – che riguarda le offese al pudore e all’onore sessuale – che comprende gli atti osceni, le pubblicazioni e gli spettacoli osceni, la tratta di donne e di minori commessa all’estero.

Ecco, il discorso è questo: la Meloni – insieme al suo partito, si intende – vorrebbe in questo senso un ritorno al passato. Anziché fare passi avanti verso il futuro, vorrebbe insomma tornare a quando gli atti di nudismo non erano puniti con un’ammenda, ma con la detenzione e la stessa sorte toccava ai “signori clienti” (così venivano definiti) che sfruttavano “l’attività di prostituzione praticata sulla pubblica via” non nascondendosi quindi in luoghi appartati oppure non ricorrendo a “specifiche cautele, come l’appannamento o la copertura dei vetri della vettura”.

Questo è quanto si evince da una proposta di legge nuova di zecca, depositata alla Camera e firmata da Edmondo Cirielli, deputato di Fratelli d’Italia. L’obiettivo del partito è abbastanza chiaro: “tutelare la moralità pubblica” e punire severamente ogni condotta che possa condurre “al degrado della società”. 

E in questo senso possiamo dire addio alla volontà di Carlo Nordio, il ministro della Giustizia, che solo pochissimi mesi fa aveva promesso di tentare di snellire i processi, considerando che in pratica la macchina della giustizia italiana è talmente arrugginita da essere diventata lentissima. Insomma, Nordio voleva depenalizzare e ridurre alcuni reati, ma la Meloni glielo sta praticamente impedendo. Questo è quanto.

Giorgia Meloni – Nanopress.it

Detto ciò, dobbiamo a questo punto cercare di capire di più su questo intricato – ma neanche troppo – nodo legislativo che la Premier anziché sciogliere ha annodato ulteriormente.

La proposta del partito

L’articolo 527 del codice penale – facente parte del succitato Titolo IX e che riguarda proprio gli atti osceni – recita così: “Chiunque, in luogo pubblico o aperto o esposto al pubblico, compie atti osceni è soggetto alla sanzione amministrativa pecuniaria da euro 5.000 a euro 30.000”. La pena, applicata se il fatto sussiste per colpa, è in pratica una sanzione amministrativa pecuniaria che parte da un minimo di 51 euro e arriva a un massimo di 309 euro. Si applica, invece, “la pena della reclusione da quattro mesi a quattro anni e sei mesi se il fatto è commesso all’interno o nelle immediate vicinanze di luoghi abitualmente frequentati da minori e se da ciò deriva il pericolo che essi vi assistano”. In pratica, riassumendo, il codice penale attualmente punisce severamente solo coloro che, pur sapendo che nelle vicinanze potrebbero esserci minori, compie atti osceni, incurante di loro. In tutti gli altri casi la pena è solo pecuniaria.

FdI, però, vuole di più. Per la Meloni e colleghi questa pena non è sufficiente. Come si legge nella loro proposta di legge: “La sanzione penale è l’unica in grado di reprimere e ostacolare tali azioni e, nello stesso tempo, di preservare efficacemente la morale e la sicurezza pubblica”. Qual è la loro idea? Per reprimere qualsiasi atto osceno e scoraggiare chiunque sia intenzionato a compierlo a farlo davvero, vogliono punire il reato con la reclusione da 3 mesi a 3 anni, ovviamente in modo proporzionale alla gravità del fatto.

Attenzione però: Fratelli di Italia, per essere chiarissimo e non lasciare nulla al caso (ma neanche nelle mani della legge), fa anche una lista degli atti da punire con la reclusione. Tra questi troviamo: il “toccamento lascivo delle parti intime del corpo anche qualora avvenga al di sopra degli abiti”, il nudismo – in questo caso, però, sia chiaro, perché questo riguarda soprattutto gli immigrati, “che non sono avvezzi ai costumi, alle consuetudini e alle norme etiche e giuridiche che regolano la convivenza civile nella nostra società” – ma anche comportamenti sessuali in auto in una strada pubblica, a meno che questi non avvengano con le dovute precauzioni, “come l’appannamento o la copertura dei vetri della vettura”. 

E ovviamente qui arriviamo alla succitata prostituzione, perché attualmente ai “signori clienti” è applicata una sanzione amministrativa, che pare però non essere sufficiente, perché non potrà mai avere “la stessa capacità general-preventiva della sanzione penale”. Sia chiaro, la proposta di legge necessita di un intervento legislativo urgente, perché non possiamo aspettare neanche un mese in più per tornare indietro nel tempo.

Insomma, Fratelli di Italia vuole dire a tutti i costi no al “degrado morale che affligge la nostra collettività” che solo un vetro appannato oppure coperto può contrastare.

Anna Gaia Cavallo

Mi chiamo Anna Gaia Cavallo, ho 30 anni, sono nata a Salerno e lì ho vissuto fino ai miei 18 anni. Poi il viaggio verso Siena per l'università, la laurea in economia e gestione d'impresa e poi il ritorno nella mia città natale. Qui, dopo un anno di lavoro nel settore economico, ho capito che non era questa la strada giusta per me e ho deciso di seguire quella che era sempre stata la mia più grande passione fin da piccola: la scrittura. A quel punto ho lasciato tutto quello che avevo costruito nei sei anni precedenti e ho intrapreso un altro percorso, quello che mi ha portato a diventare giornalista. Iscritta all'albo dei pubblicisti della Campania dal 2019, dopo aver attraversato diversi mondi, sono approdata sul pianeta Nanopress nel 2022 come editor e qui amo occuparmi di cronaca e attualità, ma quando mi capita di scrivere di musica raggiungo il massimo del piacere.

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