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Frattesi e Milinkovic-Savic fanno impazzire il calciomercato (e l’eterna sfida continua)

Siamo solo al 20 giugno, eppure il calciomercato è già in fermento in Italia tra entrate e uscite e con la ferrea volontà dei maggiori club di rinforzare il centrocampo. Proprio per questo, Davide Frattesi e Sergej Milinkovic-Savic sono elementi da non farsi sfuggire, con tempi e modi decisamente diversi. Entrambi sono entrati inevitabilmente nel mirino di Inter e Juventus, pronte a ingaggiare l’ennesima sfida estiva degli ultimi anni. Stavolta, in realtà, il confronto diretto potrebbe anche non consumarsi del tutto, ma l’accelerazione degli ultimi giorni ha diversi fattori in comune. I due colpi s’hanno davvero da fare?

Davide Frattesi esulta dopo un gol realizzato con il suo Sassuolo – Nanopress.it

La stagione, con le sue bellezze, le gioie, le delusione (e questa volta anche le vicissitudini giudiziarie) si è conclusa ed è già tempo di programmare il futuro, anzi di attuarlo, perché tra meno di un mese partiranno i ritiri estivi e avere quanti più calciatori che faranno parte delle rose a disposizione è il sogno di ogni allenatore. Sia Simone Inzaghi, sia Massimiliano Allegri (perché è chiaro che dopo tante chiacchiere resteranno al loro posto) di cambiamenti potrebbero viverne diversi e anche i loro centrocampo. L’Inter deve sostituire Roberto Gagliardini innanzitutto, andato via a parametro zero tra le critiche, e poi ha in canna almeno un grosso colpo per rimpolpare ulteriormente uno dei migliori assetti d’Europa. questo è quello che ha detto il campo, alla fine, anche per chi sta storcendo il naso. La Juventus, al contrario, dovrà puntare forte sui suoi giovani di talento e valorizzare un Paul Pogba che, fino a questo momento, non è praticamente mai stato a disposizione. Anche in questo caso, però, un nome importante dovrà arrivare, soprattutto se Adrien Rabiot deciderà di andare via. Insomma, le premesse sono proprio quelle giuste per un nuovo scontro, l’ennesimo derby d’Italia (e in versione doppia) sul calciomercato e stavolta, come avrete capito, al centro ci sono Frattesi e Milinkovic-Savic.

Frattesi per l’Inter e Milinkovic-Savic alla Juventus: tutti soddisfatti, ma mancano ancora troppi tasselli

Già da diverse settimane e quando la stagione doveva ancora chiudersi, già erano iniziati i rumors su Frattesi e Milinkovic-Savic. Già da quelle premesse, potevano capire come sarebbero stati i grandi tormentoni dell’estate che si affacciava alle porte tra qualche pioggia di troppo e un caldo che proprio non ne sapeva di voler fare capolino. Una volta lasciati alle spalle le penalizzazioni, le delusioni in Serie A, le eliminazioni nelle coppe europee (anche se in maniera molto diversa) e un altro trofeo portato a casa per la Beneamata, in pochi si aspettavano che così presto e con questa forza Inter e Juventus si scagliassero a caccia dei loro principali obiettivi, almeno in questa seconda metà di giugno.

Ma andiamo con ordine e partendo probabilmente dalla fine. Su Milinkovic-Savic la società di Gianluca Ferrero c’è da mesi e non se ne sta iniziando a parlare certamente ora. Il serbo piace probabilmente da almeno due anni, anche quando la sua valutazione era astronomica e Claudio Lotito sparava cifre superiori anche ai 70 milioni di euro per privarsene. Numeri che, a conti fatti, tanto pazze non erano per il rendimento che Sergio, come lo chiamano affettuosamente i suoi tifosi, ha avuto nei suoi otto anni alla Lazio.

Sergej Milinkovic-Savic in campo contro l’Udinese con la maglia della Lazio – Nanopress.it

La scorsa estate il dado non poteva essere tratto, un po’ perché l’arrivo a parametro zero, ma con tanti milioni di mezzo, di Pogba aveva chiuso quello spazio, un po’ perché il calciatore aveva ancora due anni pieni di contratto con il club che calcisticamente l’ha reso grande e che non aveva alcuna intenzione di fare sconti. Ora quella valutazione folle di Lotito si è praticamente dimezzata e per tanti motivi validi. Milinkovic-Savic è arrivato a un anno quasi esatto dalla scadenza del contratto e, quindi, con il coltello del manico rispetto alla Lazio, a meno che i biancocelesti non decidano di imputarsi e perderlo a parametro zero. Scelta che, in ogni caso, sarebbe quasi un suicidio economico o banalmente una grossa perdita. Di rinnovo, almeno fino a questo momento, non c’è neanche il sentore e un accordo, nonostante l’amore che lega il serbo alla piazza e all’ambiente Lazio, è ogni giorno più complicato da immaginare.

Tutto sembra andare, dopo tanto fumo, verso la direzione di un addio che resta doloroso, ma che probabilmente sta arrivando pure al momento giusto. Ad ogni modo, le cifre chieste dal presidente biancoceleste per privarsi di uno dei suoi calciatori di punta restano comunque piuttosto alte, almeno rispetto alle casse dei club italiani. Per strapparlo a Roma, le società interessate dovranno mettere sul piatto la bellezza di 40 milioni di euro o almeno 30 più bonus. Rispetto al passato, in realtà, qualche contropartita potrebbe essere ben accetta, ma dipende dalla caratura dei giocatori in questione e dall’utilità nel progetto di Maurizio Sarri. Vanno in questa direzione i nomi di Nicolò Rovella e Luca Pellegrini, giovani che sembrano perfetti nelle idee del tecnico toscano e che la Juventus potrebbe mettere sul piatto, in modo da abbassare la parte cash e rimpinguare il bilancio.

L’affondo, per queste ragioni, non pare poi così lontano per il club bianconero e stavolta c’è ottimismo per portare a buon fine la trattativa. Certo, bisogna prima capire cosa aspetta Rabiot per il suo futuro. A dieci giorni dalla scadenza del naturale contratto con la Vecchia Signora, il suo destino resta in bilico. Dopo una grande stagione, vorrebbe giocare la Champions League, valutare altre offerte, quindi. Si tratta, però, di uno dei più grandi pupilli di Allegri che è riuscito a innalzare notevolmente il suo livello di gioco negli ultimi mesi. Per questo, la dirigenza dei piemontesi sta spingendo per trattenerlo e soprattutto confida ancora di avere il sì finale del francese, praticamente sul gong. Se tutto dovesse concludersi con un “e vissero felici e contenti”, ma essendoci di mezzo anche la madre e agente Veronique non ci sembra l’ipotesi più probabile, Allegri potrebbe essere felice così, almeno in quel reparto. La dirigenza potrebbe decidere di dirottare i fondi in altre posizioni più scoperte e magari tornarci più tardi e dopo una serie di cessioni già concretizzate per comporre un tesoretto bello corposo (in caso di offerta congrua potrebbe partire anche Dusan Vlahovic).

Adrien Rabiot in azione con la maglia della Juventus nel match contro il Milan – Nanopress.it

Al contrario, se e quando l’addio del francese sarà ufficiale, a quel punto tutti gli sforzi della Juventus si concentreranno su quel calciatore fisico e di qualità che il tecnico di Livorno ritiene essenziale per esprimere la sua idea di calcio. E se Rabiot è il pupillo di Allegri, allo stesso modo Milinkovic-Savic può essere considerato un pupillo di Inzaghi. L’attuale allenatore dell’Inter ha affinato un diamante grezzo che è diventato con lui un calciatore di livello internazionale, quasi inarrestabile nelle sue serate di grazia e soprattutto completo, visto che nel suo menù comprende le soluzioni aeree, il tiro dalla distanza, la fase difensiva e quella di costruzione. E poi quel 3-5-2 che è marchio di fabbrica dei suoi nerazzurri e che lo era anche ai tempi della Lazio sembra calzare a pennello per lui. Gli permette di staccarsi, dedicarsi agli inserimenti e di essere una mina vagante nelle aree di rigore avversarie, già preoccupate dal dover marcare le due punte. Per questo, nel primo e finora ultimo summit di calciomercato di giugno, Inzaghi si è presentato davanti ai suoi dirigenti e ha fatto espressamente il suo nome: è lui il profilo giusto per rendere ancora più incontenibile il secondo centrocampo d’Europa, privo solo di quel calciatore fisico in grado di scardinare le difese più chiuse e di qualcuno che riesca a innalzare il bottino di gol di spettanza delle mezzali.

Simone Inzaghi segue l’Inter durante la finale di Champions League contro il Manchester City – Nanopress.it

La società, però, sembra avere delle idee diverse, almeno per il momento. Giuseppe Marotta e Piero Ausilio, infatti, continuano a lavorare in maniera sempre più serrata per portare Davide Frattesi a Milano. Anche in questo caso, non stiamo parlando di un nome nuovo per l’Inter, ma di un calciatore che è seguito con grande attenzione da più di un anno. In realtà, sembra anche di più per quella che è stata l’evoluzione delle trattative che lo riguardano: si è messa in mezzo la Roma, poi anche la Lazio (anche se in maniera più timida), poi il centrocampista sembrava destinato all’estero. In realtà, questa era più che altro una volontà del Sassuolo che sicuramente avrebbe monetizzato al massimo la sua cessione spedendolo in Premier League. Il no, anche in via pubblica, è arrivato dal ragazzo alcuni giorni fa, dato che ha specificato come preferisca continuare il suo percorso in Italia, almeno per il momento.

Ora è il turno di Inter e anche della Juventus. I nerazzurri sono più vicini, in virtù degli incontri positivi con i neroverdi, e in particolare Giovanni Carnevali, e perché essenzialmente una bozza d’accordo sembra esserci già. La fumata bianca potrebbe arrivare, infatti, su una valutazione di base da 35 milioni di euro, di cui 30 milioni di base fissa e l’inserimento di Samuele Mulattieri, attaccante che ha fatto molto bene in Serie B e che il Sassuolo è pronto a valorizzare a pieno. Inoltre, i milanesi stanno dimostrando anche una certa fretta proprio per evitare che stavolta la Vecchia Signora si metta in mezzo come aveva fatto con Gleison Bremer un anno prima. Quello che manca, però, è l’ok definitivo di Steven Zhang che autorizzerà il trasferimento solo dopo una cessione che possa dargli la sicurezza di rispettare le esigenze di bilancio. La soluzione più logica, anche se non dal punto di vista tecnico, sarebbe l’addio di Marcelo Brozovic che ha le offerte di Barcellona e soprattutto dell’Arabia Saudita sul tavolo. L’Inter, anche se a malincuore, per una cifra attorno i 20-30 milioni lo lascerebbe andare, proprio quanto serve per portare a termine l’affare Frattesi.

Non è, però, l’unica strada per racimolare quanto serve per andare a dama con il Sassuolo. Nella prima parte di giugno si è parlato tanto di un possibile addio di André Onana in direzione Chelsea o Manchester United, ma ancora non è una pista che si è scaldata anche se i Red Devils stanno entrando nell’ordine di idee di spingere con forza per l’estremo difensore. Si tratta comunque di un calciatore che l’Inter cederebbe mal volentieri. E se si parla di Nicolò Barella le cose vanno anche peggio: ormai si tratta di un simbolo dell’Inter del presente e del futuro, un calciatore indispensabile per rappresentare l’idea di calcio di Inzaghi. Lui a Milano ha costruito una famiglia stupenda, sta bene e non ha intenzione di spostarsi all’estero, almeno non forzerà per farlo.

La Beneamata potrebbe vacillare solo in caso di offerte fuori mercato e, quindi, per cifre superiori ai 70-80 milioni. Un’eventualità che tutti dalle parti di Appiano Gentile sembrano scongiurare, ma che va anche tenuta in considerazione. E poi ci sono le cessioni minori: Edin Dzeko è a un passo dalla firma con il Fenerbahce e comunque il rinnovo con l’Inter non è arrivato. Joaquin Correa ha deluso e sembra in uscita, ma la sua non è una cessione che dovrebbe sbloccarsi a breve. Diverso il discorso per Robin Gosens, convincente nelle rotazioni di Inzaghi, e per cui potrebbero arrivare 15 milioni di euro dalla Bundesliga, quanto basta per permettere alla Beneamata di dire sì.

Massimiliano Allegri mentre dà indicazioni ai suoi calciatori in campo – Nanopress.it

La sensazione, in linea generale, è comunque che ora l’Inter abbia dirottato le sue attenzioni soprattutto su Frattesi, esattamente come la Juventus ha fatto con Milinkovic-Savic e non è detto che non possano essere proprio questi due i primi due grandi colpi delle due società sul calciomercato. Nemiche, nemiche, ma alla fine, almeno per questa volta, potrebbero vincere entrambe e rinforzando ulteriormente la loro mediana. Almeno così sperano.

E lo sperano anche i tanti tifosi che, un po’ presi dal caldo, un po’ inebriati da un calciomercato che è pronto a regalare tante novità nelle ultime ore si sono affrettati a commentare entrambe le trattative sui social. In realtà, molti supporters nerazzurri non sembrano affatto contenti di come stanno andando le cose. Innanzitutto, protestano per l’addio sempre più vicino di Brozovic e non sembrano essere soddisfatti da Frattesi per sostituirlo.

Se in casa nerazzurra persistono dei dubbi sul destino del centrocampo, alla Juventus i tifosi ironizzano e non credono davvero che l’arrivo del serbo possa concretizzarsi. Di seguito diversi tweet su questa scia.

Caratteristiche tecniche e impatto sulla squadra: Frattesi e Milinkovic-Savic a confronto

Ai più disattenti un paragone sotto il profilo tecnico e delle caratteristiche tra Frattesi e Milinkovic-Savic sembrerà quasi un errore marchiano, banale, da chi non ne capisce poi così tanto. In realtà, un po’ è vero, ma non del tutto. Innanzitutto entrambi occupano la stessa zona del campo, quella di mezzala pura, che interpretano in maniera diversa, alla loro di maniera, che poi non è neppure così facilmente replicabile nel campionato di Serie A. Il 23enne italiano è uno di quelli calciatori tutta grinta, corsa, recupero palla e poi offesa, che ama ingaggiare duelli e farsi trovare in zona calda quando si tratta di concludere l’azione. Non a caso quest’anno l’ex Roma è riuscito ad andare a segno ben sette volte con i suoi inserimenti e a rendersi pericoloso molte altre in zona tiro. Si tratta di un fondamentale che ha migliorato molto negli ultimi anni e che sta man mano affinando anche grazie a una mentalità di ferro, tipicamente italiana, che lo porta a non mollare mai e a essere l’ultimo che si ferma nella doppia fase, indispensabile nel calcio moderno.

L’abbiamo visto anche nell’ultima partita con la maglia della Nazionale italiana contro l’Olanda, in cui Frattesi è stato eccezionale ad andare in gol, ma poi anche a lanciare Federico Chiesa per il terzo gol azzurro. Nonostante un contributo offensivo così importante, non perde smalto in fase difensiva e questo lo rende un gioiello pregiato, anche se meno vistoso di altri, a centrocampo. Allo stesso tempo, non si può ignorare qualche difetto che inevitabilmente c’è e deve essere migliorato, ma in una grande squadra forse è anche più facile. I passaggi innanzitutto: sì, perché nella sua grinta e nelle sue corse aggressive, spesso l’italiano sbaglia troppo in termini qualitativi e nella gestione del pallone. Proprio per questa ragione l’Inter perderebbe tanto nel cambio indiretto con Brozovic, in cui comunque la cabina di regia sarebbe affidata ad Hakan Calhanoglu che l’ha già fatto tante volte lo scorso anno e anche ad Asllani, un talento da tenere d’occhio e che non smette di stupire.

Milinkovic-Savic ha sicuramente delle caratteristiche diverse nell’interpretazione del suo ruolo. Certamente è meno verticale rispetto a Frattesi, meno energico e meno cattivo, ma ha dalla sua una fisicità veramente straripante e che lo mette in pari con i colossi del centrocampo a livello internazionale, soprattutto quelli che giocano in Premier League dove il ruolo del mediano fisico e qualitativo allo stesso tempo è considerato indispensabile da anni ormai. Alla Lazio comunque l’abbiamo visto fare praticamente qualsiasi cosa: gol, una marea di gol e assist rispetto al suo ruolo, coperture alle spalle, impostazione della prima manovra e anche tiri dalla distanza che non guasta per sbloccare le partite che si mettono male e in cui tutti gli avversari sono chiusi a pieni effettivi nella loro area di rigore.

L’età e la poca esperienza internazionale, che non ha neppure Frattesi, non gioca sicuramente a suo favore, ma Milinkovic-Savic è un calciatore completo e raro che coperto da tre centrali alle spalle può veramente dare il meglio di sé dal centrocampo in su e innalzare ulteriormente un bottino di reti veramente importante. Ora può arrivare il momento di cogliere la grande occasione della sua carriera, fare il salto di qualità definitivo per tentare di vincere trofei con continuità e affermarsi del tutto anche in Nazionale. Sa bene che il prossimo contratto sarà quello che non dovrà sprecare, ovunque lo firmerà. Questo potrebbe portarlo anche a limitare quelle esuberanze caratteriali, quella sorta di indolenza che ogni tanto prende il sopravvento e lo porta a giocare partite anonime, vuote di contenuto e di giocate.

Vedremo come finirà per Inter e Juventus, senza dimenticare anche Roma e Milan che restano all’orizzonte, ma stiamo parlando di due dei migliori centrocampisti che attualmente abbiamo in Italia e uno di loro è anche un grosso talento che potrebbe rappresentare un pilastro nel prossimo corso di Roberto Mancini. La speranza è tutta per loro, non dovranno farsi distrarre dalle aspettative e dalla voci sul calciomercato. Quando tutto sarà definito, poi, dovranno solo dimostrare il loro valore e a questo ci hanno già abituato. Proprio per questo, Inter e Juventus ora non vogliono proprio farseli scappare.

 

Mariacristina Ponti

Nata nel lontano 1992, nel giorno più bello per nascere, a Cagliari. Dopo la maturità scientifica, volo a Padova e poi a Roma per studiare lettere. Nella Capitale poi rimango anche per il master in giornalismo. Tra stage a profusione, sempre nelle redazioni sportive, anche se il vero amore è sempre stato la politica, ho ancora da ritirare un tesserino da professionista.

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