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Il 26 marzo 2015 è uscito nei cinema italiani French Connection, un film di Cedric Jimenez con Jean Dujardin, Gilles Lellouche, Celine Sallette, Melanie Douteney, Benoit Magimel, Guillame Gouix e Bruno Todeschini. La pellicola ci riporta indietro nel tempo di quarant’anni, ai tempi della guerra criminale che negli anni ’70 insanguinò la città di Marsiglia.
La trama di French Connection si svolge appunto a Marsiglia, nel 1975. Il giudice Pierre Michel (Jean Dujardin) è inviato nella città del sud della Francia con l’incarico di occuparsi della malavita locale e in particolare dell’organizzazione chiamata la ‘French Connection’, al cui capo c’è l’intoccabile Gaetan Zampa (Gilles Lellouche). Costui, oltre ad essere l’indiscutibile ‘padrino’ della malavita marsigliese, è colui che esporta i maggiori quantitativi di eroina in tutto il mondo. Tra l’ambizioso e determinato magistrato e il mafioso, detto ‘il Grande’, lo scontro è inevitabile e andrà avanti per alcuni anni senza esclusione di colpi. E alla fine ne rimarrà solo uno…
Il film è la ricostruzione romanzesca della lotta del giudice Pierre Michel alla mafia marsigliese che in quegli anni era lo svincolo principale del traffico di eroina verso gli Stati Uniti. Il giovane regista Cedric Jimenez (originario proprio di Marsiglia), al suo secondo lungometraggio dopo l’interessante Aux yeux de to, è andato sul sicuro affidandosi a una coppia di attori, il premio oscar Jean Dujardin e Gilles Lellouche, la cui efficacia era stata recentemente sperimentata nel gustoso Gli Infedeli. I due disegnano perfettamente le figure, a loro modo ugualmente affascinanti, del giudice e del mafioso, sullo sfondo di una Marsiglia egregiamente riportata indietro nel tempo con estrema dovizia di particolari.
Nota di merito anche per Celine Sallette e Melanie Doutey, rispettivamente moglie del giudice e del padrino, due personaggi femminili che solo apparentemente restano ai margini narrativi del racconto, ma è soprattutto la coppia Dujardin-Lelouche a lasciare il segno, nel solco di quella tradizione francese che in passato ci aveva dato già l’inarrivabile duo Alain Delon-Jean Paul Belmondo.
In definitiva French Connection, pur con qualche difetto, è un bel film, solido, avvincente e anche un po’ amaro, comunque non privo di una certa eleganza.
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