È questa una norma che è stata aggiunta all’interno del decreto aiuti quater e che è stata approvata durante la giornata di giovedì 10 novembre all’interno del CDM.
Il limite in questione, che non deve essere tassato, era già stato aumentato dal governo Draghi attraverso il decreto aiuti bis.
In aumento il limite del Fringe benefit
Passa quindi da 600 euro a 3.000 euro il limite per i premi esenti da tassazione che le varie imprese potranno offrire ai propri dipendenti sotto forma di Fringe Benefit
In questo modo si dà loro una mano nel pagare le bollette ricevute. E’ questo è una norma che è stata aggiunta all’interno del decreto di aiuti quater, una legge approvata durante il consiglio dei ministri tenutosi ieri 10 novembre.
Non formeranno quindi il reddito imponibile tutti quei valori di beni ceduti e dei vari servizi prestati al lavoratore dipendente insieme alle somme rimborsate o erogate dal datore di lavoro stesso per completare il pagamento delle varie utenze domestiche.
Il cambiamento della soglia stabilita dal decreto aiuti bis
Era stato il governo Draghi ad approvare la soglia di 600 euro attraverso il decreto aiuti bis, un aiuto reso pubblico lo scorso 9 agosto all’interno della Gazzetta Ufficiale.
Nei giorni passati, l’Agenzia delle Entrate aveva condiviso una nota in cui erano presenti le istruzioni indirizzate ai datori di lavoro che avevano intenzione di erogare questi benefici così da aiutare i dipendenti per pagare le bollette di energia elettrica, gas e acqua.
Il fisco però ha voluto sottolineare che già in passato il governo Draghi aveva aumentato l’asticella fino a 600 euro, soltanto per il 2022. Il limite di partenza era di 258,23 euro.
Non c’è stato soltanto l’aumento della somma ma è stato aumentata anche la lista di tutte quelle voci ammessi a tale beneficio così che durante quest’anno si potesse utilizzare il Fringe Benefit anche per pagare le bollette domestiche.
Attraverso l’ultima circolare, l’agenzia ha voluto poi fare luce sulla nuova disciplina proposta da welfare aziendale cercando di dare maggiore spiegazione sull’ambito applicativo, temporale e documentale.
L’Agenzia delle entrate quindi ha voluto spiegare nel dettaglio che nel momento in cui si parla di utenze domestiche si fa riferimento a tutte quelle inerenti agli immobili ad uso abitativo detenuti o posseduti dal dipendente, dai familiari o dal coniuge stesso a patto che al suo interno ci sia la residenza o almeno il domicilio.
E quindi fanno parte anche tutte quelle utenze per uso domestico che sono stati intestate al condominio.
E quindi tra i vari Fringe Benefit fanno parte anche i beni ottenuti insieme ai servizi prestati al coniuge del lavoratore stesso o ai vari familiari insieme ai servizi e ai beni attraverso i quali è attribuito il diritto da terzi.
Si tratta di benefit che possono essere erogati “ad personam” è che sono indirizzati ai titolari di redditi di lavoro dipendente.