Nei pressi dell’isola Bornholm sono state segnalate alcune perdite di gas abbastanza preoccupanti.
Immediatamente il governo federale ha pensato che i gasdotti Nord Stream possano essere stati danneggiati a causa degli attacchi. Una situazione che porta ancora di più ad aumentare il costo del gas.
In queste ultime ore, i gasdotti Nord Stream sono interessati da fughe di gas alquanto preoccupanti. E’ questo ciò che ha condiviso il governo danese dopo aver confessato di avere aumentato il livello di allerta riguardo alle infrastrutture energetiche.
Sembra che questi danni interessino tre linee offshore di Nord Stream, una situazione mai accaduta fino ad ora. L’azienda Ria Novosti ha dichiarato anche che per il momento ancora non è possibile stimare quando potrà essere ripristinata la capacità operativa del sistema di reti del gas.
Due sono state le perdite di gas che hanno interessato il gasdotto Russo Nord Stream 1 che unisce la Russia alla Germania.
Una situazione avvenuta nei pressi del Mar Baltico e che ha provocato un ingente calo di pressione a seguito di una situazione simile accaduta lunedì a Nord Stream 2. E questo ciò che ha condiviso il gestore di infrastruttura all’interno di una dichiarazione:
“Stasera i dipendenti del centro di controllo Nord Stream 1 hanno registrato un calo di pressione in entrambi le condutture del gasdotto. Le ragioni sono oggetto di indagine”
Inoltre, in base, a quanto afferma l’agenzia Interfax russa, sembra che ci siano delle perdite di gas anche nella zona economica della Danimarca, ossia a nord-est dell’isola di Bornholm situata nel Mar Baltico.
Non molto tempo prima era stata trovata un’altra perdita all’interno delle condutture del Nord Stream 2, sempre in quella zona di interesse danese anche se in quest’occasione la perdita si trovava a sud-est di Bornholm.
Durante la giornata di ieri, lunedì 26 settembre, il governo tedesco ha confermato la notizia rivelando che attualmente ci troviamo di fronte ad un grandissimo calo di pressione del Nord Stream 2.
All’interno del gasdotto, riempito di gas, le cose sembrano essere ferme in quanto il governo tedesco non ha mai registrato l’import di carburante proprio perché Berlino ha scelto di sospendere il tutto poco prima dell’invasione per escludere poi il lancio dell’infrastruttura.
In base a quanto afferma la Germania, è possibile che i gasdotti Nord Stream possano essere stati danneggiati a causa degli attacchi.
E questo è ciò che scrive il quotidiano tedesco Tagesspiegel citando addirittura le fonti da cui ha preso tali informazioni. I media tedeschi quindi hanno addirittura affermato che il calo di pressione è avvenuto in due casi diversi con pochissima distanza l’una dall’altra.
E quindi, in base a ciò che suppone il quotidiano, per Berlino l’interruzione di due gasdotti nello stesso momento non può essere considerato come una coincidenza.
Durante la giornata di oggi, martedì 27 settembre, a seguito dei guasti sulle linee del gasdotto Nord Stream, il prezzo del gas è aumentato ancora di più.
Infatti al Ttf di Amsterdam è possibile vedere un aumento delle 5.8% per un totale di 184 a Megawatt ore.
Una situazione per nulla positiva se si pensa che le previsioni del mese di novembre sono ancora più catastrofiche.
Sembra infatti che tra non moltp il costo del gas possa essere di €203 per Megawatt ore, registrando quindi un +5,5% da quella che è stata l’ultima chiusura.
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