Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, durante la serata di ieri 27 aprile, ha firmato una nuova ordinanza per abbattere l’Orsa Jj4.
Le associazioni ambientaliste sono pronte a dare inizio ad una battaglia per contrapporsi alla decisione del presidente.
Maurizio Fugatti, il presidente della provincia autonoma di Trento, ieri sera a firmato una nuova ordinanza per l’abbattimento dell’Orsa Jj4. Ricordiamo che l’animale è stato catturato dai forestali per essere poi rinchiuso all’interno del Recinto di Casteller. Questo è quanto è accaduto dopo l’aggressione e l’uccisione del ragazzo di 26 anni, Andrea Papi, all’interno dei boschi di Caldes presso la Valle di Sole.
Il Tar di Trento aveva già sospeso la prima ordinanza di abbattimento dopo aver ricevuto il ricorso delle associazioni animaliste le quali adesso affermano di essere pronte per combattere contro l’ennesimo provvedimento. Sembra inoltre che la LAV ha affermato di essere intenzionata a presentare, presso la Procura e i carabinieri, un una diffida all’Apps per protestare contro l’esecuzione dell’animale un reato che, in base a ciò che affermano gli animalisti, è previsto dall’articolo 544 bis del Codice Penale, una legge che se non rispettata comporta due anni di reclusione sia per gli esecutori che per i mandanti nel caso in cui si prosegua all’uccisione di un animale “senza necessità”.
L’associazione animalista Lav scrive quindi che: “La data del prossimo 11 maggio, nella quale il Tar in sede collegiale avrebbe dovuto fornire il verdetto finale sull’orsa JJ4, visto il ritiro ieri sera da parte di Fugatti delle sue due prime ordinanze, rimane quindi il giorno in cui l’Asl veterinaria trentina, su ordine del Presidente provinciale, ha il mandato di eseguire la condanna a morte dell’animale”.
Inoltre, sempre nel provvedimento si legge che la soppressione dell’Orsa Jj4 è sospesa fino all’11 maggio, giorno in cui si terrà la trattazione collegiale dell’incidente cautelare di fronte al Trga di Trento. Inoltre nel provvedimento possiamo leggere che la soppressione dell’animale deve essere eseguita “al più presto pervenuti gli esiti dell’incidente cautelare di cui sopra”.
Nell’ordinanza si afferma anche che, in via precauzionale, è necessario abbattere l’animale per l’incolumità pubblica piuttosto che rischiare che questo possa trovarsi ancora di fronte ad una persona.
Nel provvedimento si legge inoltre che fino ad oggi è importante considerare che la Provincia non ha un’alternativa concreta prefigurata all’interno dei decreti cautelari del presidente del Trga di Trento ossia di trasferire l’orsa Jj4 presso un sito esterno al di fuori della regione del Trentino Alto Adige. Un trasferimento che potrebbe avvenire anche all’estero. Infine, nel provvedimento possiamo leggere che tale trasferimento “inderogabilmente offra elevati standard per le esigenze di sicurezza e di incolumità per i suoi frequentatori, nonché per gli operatori e per chi dovesse procedere con le operazioni di trasferimento”.
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