Uno dei fenomeni atmosferici su cui ancora oggi s’interroga maggiormente la comunità scientifica sono i fulmini globulari, un evento che è solito manifestarsi sia in presenza che in assenza di temporali. Cosa sono i fulmini globulari esattamente? Che cosa li origina? Le teorie alla base del fenomeno che si sono succedute nel corso del tempo sono diverse, ma resta tutt’oggi poco compresa la ragione per cui questo piccolo globo luminoso, che appare rapidamente nel cielo, viene avvistato: quello che gli inglesi chiamano Ball Lightning e i tedeschi Kugelblitz viene invero studiato da secoli, ma delle numerose manifestazioni energetiche che prendono vita nella troposfera il fulmine globulare resta un enigma ancora parzialmente insoluto. Vediamo in dettaglio cosa sappiamo fino ad oggi dei fulmini globulari, e le varie ipotesi avanzate dalla scienza circa la sua origine e costituzione, uno dei fenomeni atmosferici rari e insoliti che maggiormente cattura il nostro occhio di profani, e che continua a incuriosire anche i ricercatori avidi di carpirne i segreti più reconditi.
Il fulmine globulare è pericoloso? Come abbiamo spiegato, si tratta di un globo luminoso che appare nel cielo, di forma all’incirca sferica, e con diametro variabile tra i 5 centimetri e 1 metro circa: rispetto ai fuochi di Sant’Elmo e ad altri fenomeni atmosferici associati ai temporali e al clima burrascoso, questo evento luminoso energetico si può manifestare anche in assenza di perturbazioni. Inoltre i fulmini globular, che possono sembrare dei fulmini scuri, appare in rapido movimento, ma più raramente anche fermo nel cielo, e non di rado chi lo avvista avverte anche un odore di zolfo al momento della sua apparizione: dunque uno spettro di situazioni piuttosto ampio e una casistica molto varia, che rende più difficile inquadrare nella giusta prospettiva tale fenomeno rispetto ad altri simili. Possiamo vedere un esempio di fulmini globulari su youtube nel video sopra. Un altro aspetto caratteristico dei fulmini globulari è il colore, che può variare dal rosso all’arancio, dal giallo al bianco e al blu, caratterizzandosi per un’intensa luminosità che via via si affievolisce prima della sua scomparsa nel cielo.
Il fenomeno dei fulmini globulari viene osservato sin dai secoli scorsi: i primi avvistamenti registrati sono datati al 1596, laddove nella cattedrale di Wells in Inghilterra, registrano le cronache del tempo, una sfera luminosa entrò nella vetrata ovest poco prima di un violento temporale, e in seguito esplose accompagnata da un enorme boato. Gli avvistamenti si susseguirono nei secoli successivi, accompagnandosi anche a credenze e leggende popolari, ma soltanto nell’Ottocento si cominciò a studiarne effettivamente le caratteristiche da una prospettiva scientifica, dopo che il fulmine globulare iniziò ad essere immortalato attraverso fotografie e, con l’avvento dell’elettricità, anche riprodotti in laboratorio.
La teoria oggi più accreditata riguardo l’origine dei fulmini globulari è quella elaborata nel 2000 da Graham Hubler degli U.S. Naval Research Laboratory di Washington, secondo cui alla base vi sarebbe una particolare combinazione di fenomeni elettrici e chimici: secondo tale tesi quando un comune fulmine colpisce il terreno, disintegrando alcuni elementi chimici ivi presenti come il silicio, e trasportato dal vento in uno stato ancora incandescente si mescola con l’ossigeno, originando così questo curioso plasma luminoso. La teoria è stata poi certificata da esperimenti in laboratorio che hanno riprodotto in vitro fulmini globulari, mescolando appunto gli elementi descritti da Hubler: tuttavia questo approccio scientifico non spiega la presenza del fenomeno atmosferico in condizioni di giornate serene, e tutte le altre teorie in merito, dalla combinazione tra onde radio e gas della troposfera terrestre ai picchi di campi elettromagnetici, passando per la superconduttività della materia luminescente, presentano ognuno delle debolezze lasciando parzialmente avvolta nel mistero l’origine dei fulmini globulari. Un mistero che rende ancora più affascinante questo evento atmosferico raro e sorprendente.
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