Qual è il rapporto tra fumo di terza mano e neonati? A dare delle informazioni molto utili su questo argomento è la Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili, che ha analizzato i possibili danni provocati dal fumo ai più piccoli. Gli esperti hanno insistito sulle eventuali conseguenze provocate dal cosiddetto fumo di terza mano, che è diverso da quello attivo e passivo. Questo fenomeno si ha quando i derivati della combustione si depositano sugli abiti e sulla tappezzeria e vengono successivamente inalati dai bambini, quando sono presi in braccio o quando sono messi nei seggiolini in auto.
Un rischio molto elevato, che i pediatri sottolineano soprattutto per ciò che riguarda l’aumento delle malattie respiratorie correlate al fumo. Per questo la posizione della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili, secondo le parole del presidente Renato Cutrera, è favorevole alla proposta di legge voluta dal ministro Beatrice Lorenzin, che dovrebbe vietare il fumo sia in automobile che nelle aree esterne degli ospedali pediatrici.
Il presidente Cutrera si è dichiarato d’accordo con la manovra del ministero, che introdurrebbe delle misure ancora più restrittive rispetto a quelle attuali a tutela della salute dei bambini. Cutrera è intervenuto anche sulla possibilità di avviare delle attività educative che possano servire a sensibilizzare i genitori su questa tematica.
Gli esperti hanno fatto notare che anche i pediatri possono fare molto per ridurre l’incidenza delle malattie respiratorie correlate al fumo, anche a quello di terza mano. Tutto ciò è possibile perché le giovani coppie con un bambino spesso si raffrontano più con il pediatra che con il loro medico di famiglia.