Un grande corteo formato da centinaia di persone ha seguito con commozione i funerali del boss David Byrne, nome di spicco del narcotraffico irlandese, molto conosciuto a Dublino per essere stato in affari con un altro ”padrino” della droga, Christy Kinahan, conosciuto dalle polizie a livello internazionale e più in particolare in Spagna. Sulla stampa locale, la notizia dell’imponente cerimonia religiosa ha avuto molta eco, tanto che è stata ripresa da diverse testate in tutta Europa, e noi non abbiamo potuto fare a meno di notare una certa somiglianza con ”l’evento” romano di qualche tempo fa che vide come protagonista la famiglia Casamonica a Roma.
Dei maestosi funerali a Roma di Vittorio Casamonica abbiamo ampiamente parlato all’epoca dei fatti, ma adesso, se ne esistesse una, al primo posto della classifica dei vergognosi funerali in grande stile c’è il suo, quello di David Byrne, gangster e narcotrafficante molto conosciuto in patria, che era stato ucciso al Regent Hotel in una sparatoria con fucili d’assalto AK47, lo scorso 3 febbraio 2016 mentre si stavano svolgendo i preparativi di un incontro di Boxe. L’attacco fu poi rivendicato dalla Continuity Irish Republican Army (Cira), una delle organizzazioni paramilitari repubblicane ancora attive, che si sarebbe ‘vendicata’ dell’omicidio di Alan Ryan, leader della Real Ira, un gruppo armato irlandese.
Ai funerali dell’influente personaggio della criminalità organizzata dublinese non sono mancati i parenti del narcotrafficante Christy Kinahan, arrivati direttamente dalla Spagna per assistere al grande corteo che ha attraversato le strade della città disseminate di fiori, con la bara trasportata su un carrozza trainata da cavalli e una decina di limousine. Oltre alle imponenti misure di sicurezza, durante la cerimonia si è pure voluto omaggiare il 34enne ”padre di famiglia”, grande appassionato di Boxe, in maniera speciale, ovvero con una ricostruzione fatta di fiori di un ring con i guantoni da pugile.
E se i funerali del boss della droga irlandese hanno fatto parlare mezza Europa, in Italia certe notizie non fanno nemmeno più scalpore, come dimostrato dal recente episodio riguardate i funerali di Antonino Cinà, cognato di Ottavio, Piero e Luigi Abbate (quest’ultimo è in carcere) dell’omonima famiglia mafiosa che per anni ha operato nello storico rione Kalsa di Palermo. In occasione delle celebrazioni funebri del parente della famiglia Abbate, infatti, il quartiere è stato teatro di una ”grande festa”, con tanto di traffico bloccato, fuochi d’artificio e liberazione di piccioni bianchi lungo il corteo.