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Categories: Salute

Fungo Candida auris resistente ai farmaci: nuova diffusione negli Usa

Un nuovo focolaio di fungo Candida auris si sta diffondendo negli ultimi mesi negli Usa, ed è allarme tra gli epidemiologi poiché di tutti i funghi resistenti questo è il peggiore mai scoperto. Sin dal 2009, quando venne rinvenuto all’interno dell’orecchio di un anziano giapponese, il fungo Candida auris si è rilevato infatti potenzialmente letale poiché nessun farmaco sembra in grado di contrastarne l’azione, colpendo con grande rapidità in particolare modo i soggetti più deboli: per questo motivo i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie non esitano a parlare di minaccia globale per la salute, con 44 casi accertati di fungo Candida auris nella sola New York negli ultimi mesi.

Il primo caso negli Stati Uniti risale invero al 2013, ma la vera diffusione di questo che i media un po’ grossolanamente hanno ribattezzato super-fungo è iniziata l’anno scorso: al momento vengono ipotizzati 17 decessi legati al fungo Candida auris, benché non sia stato possibile stabilire con esattezza una precisa relazione causa-effetto. Quali effetti genera l’infezione provocata dal fungo Candida auris? Nei casi più blandi i sintomi iniziali si presentano sotto forma di bruciore e difficoltà a deglutire, in genere colpisce le orecchie infettando le ferite e il sangue, ma i decessi correlati hanno riscontrato acute infezioni sistemiche su tutto l’apparato circolatorio. La vera peculiarità del Candida auris è che appartiene ad una classe di funghi resistenti ai farmaci, ossia non risponde agli anti-fungicidi ed è oltretutto di difficile identificazione nei test di laboratorio, poiché viene facilmente scambiato con la Candida comune.

Questo batterio colpisce soprattutto soggetti deboli quali neonati e anziani e si diffonde molto facilmente: il fungo Candida auris è stato rinvenuto sulle attrezzature mediche ospedaliere e sulla pelle di alcuni pazienti, nella maggior parte dei casi in coloro che erano stati lungodegenti in ospedale, espandendosi sui materassi, i comodini e sulle testiere dei letti dei pazienti, ma anche su altri arredamenti delle stanze, persino sul davanzale. Al momento le sole soluzioni individuate contro questo super-batterio sono l’isolamento totale e la decontaminazione cutanea con prodotti a base di clorexidina, e in aggiunta la pulizia completa della stanza in cui dimora il paziente con prodotti contenenti cloro e vapori di perossido di idrogeno. Il fungo Candida auris non è un problema esclusivo degli Usa poiché tra aprile 2015 e luglio 2016 sono stati accertati 50 casi anche in Gran Bretagna, a partire dalla capitale Londra: al momento l’Italia sembra essere fuori dalla rotta di contaminazione di questo fungo resistente ai farmaci, ma è bene prestare la massima allerta di fronte a questa minaccia contro cui nessun farmaco presente sul mercato sembra in grado di tenere testa.

Giulio Ragni

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