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Fuorigioco automatico e giocatori in 3D: primo esperimento in Supercoppa

Il designatore Rocchi ha parlato di fattore umano ancora fondamentale, intanto si va verso il fuorigioco semiautomatico: ecco il Soat.

Var, fuorigioco – Nanopress.it

Arriva in Italia il fuorigioco semiautomatico, per ridurre al minimo le perdite di tempo e gli errori. Lo conferma la Lega calcio, con l’ad che spiega come il margine di errore sarà adesso ridottissimo e che casi limite – come quello di Juventus-Salernitana – rimarranno un ricordo.

Calcio, arriva in Italia il fuorigioco semi-automatico

Sarà Riad il palcoscenico del debutto della tecnologia, non proprio l’Italia ma quasi. Si, perché in Arabia Saudita mercoledì si disputerà la finale di Supercoppa Italiana tra la vincente dello scudetto, Milan, e la vincente della scorsa Coppa Italia, l’Inter. Il derby è stato scelto dai vertici della Lega per testare l’utilizzo del fuorigioco semi-automatico, il cosiddetto Saot, mentre il campionato dovrà attendere fino alla fine di gennaio – secondo quanto appreso in queste ore.

Tocca ancora alla nostra Lega Calcio fare da apripista, proprio come accaduto in occasione delle Goal Line Technology nel 2015-2016 e l’anno successivo del Var. Se ne è vantato Luigi De Siervo, il quale ha ricordato come le tecnologia del fuorigioco automatico è stata già adoperata ai mondiali in Qatar quest’anno e in Champions League.

Insieme all’ad della Lega anche il designatore arbitrare Gianluca Rocchi ha fatto sapere come gli arbitri abbiano già testato la Saot in campionato ma “offline” negli scorsi mesi. Un salto in avanti, secondo Rocchi, molto importante per il calcio, anche se come afferma lo stesso ex arbitro il tocco e l’intervento umano dei guardalinee rimarranno fondamentale.

Controllo Var, Salernitana-Milan – Nanopress.it

Del resto il fuorigioco, dopo l’introduzione del Var, è stato forse l’unico aspetto che non ha mai lasciato dubbi e non si è quasi mai trascinato polemiche, eccezion fatta per i fuorigiochi passivi quelli che, ancora in futuro, rimarranno a discrezione di regolamento e di giudice di gara.

Il caso limite Candreva

Un caso limite è però sicuramente il match del girone di andata Juventus-Salernitana. Ai bianconeri, allo scadere, venne annullato un gol proprio per fuorigioco passivo al momento del tiro in porta. Dopo lunghissimi minuti di fiato sospeso e tantissime revisioni ai monitor, l’arbitro e i collaboratori decisero di annullare la rete ai padroni di casa, ma nelle ore successive arrivarono molte immagini di un altro calciatore granata che non era stato individuato dalle camere a disposizione del Var. Candrava sarebbe sfuggito – anche se molti hanno discusso anche sulla sua reale posizione al momento decisivo dell’azione – agli occhi delle telecamere. Ecco, con questo nuovo sistema si tende a togliere ogni dubbio, e ad eliminare anche i pochissimi casi similari.

Come funziona la Saot: calciatori riprodotti in 3D e 8 nuove telecamere

Come detto l’arbitro continuerà ad avere l’ultima parola, proprio come accade in ambito revisione al monitor. Il Var deciderà se un calciatore sarà in fuorigioco, ma gli arbitri e i guardalinee decideranno e valuteranno “ogni posizione nella sua soggettività“.

Ma come funziona la Saot? Il sistema di tecnologica è stato sviluppato da Hawk Eye, stessa società che si occupa di Goal Line Technology e Var, nel centro di Lissone. Saranno 8 le nuove telecamere introdotte, che tracceranno 29 punti del corpo dei calciatori ed elaboreranno in pochi istanti immagini in 2D e poi in 3D che segnaleranno agli arbitri immediatamente la posizione irregolare.

I vantaggi risiedono intanto nell’accuratezza, senza la perdita di tempo del tracciamento delle linee che in alcuni frangenti richiede diversi secondi. Ma anche e soprattutto nell’immediatezza. Infine Rocchi ci tiene a sottolineare come il tutto sia stato fatto anche con l’obiettivo di ottimizzare i tempi, giocare di più serve ad avere meno tempi morti: “Vorrei sfatare la diceria che in Italia si gioca di meno, tempo effettivo medio è di 54′, inferiore soltanto ai 56′ della Champions League“.

Gianluca Rocchi – Nanopress.it

Si lavora dunque anche per ridurre le interruzioni, oltre a quelle per le sostituzioni e le revisioni: si punta a riprendere il gioco in tempi brevi anche tra l’assegnazione di una punizione e la sua battuta, è questo quello su cui devono premere gli arbitri ricorda il designatore. In modo tale, conclude, di evitare le proteste e anche gli assembramenti attorno al direttore di gara. Rocchi ammette che quest’anno sono anche calate le ammonizioni e le espulsioni dalle panchine, sintomo che la direzione pare essere quella giusta e che anche tali rapporti stanno cambiando.

Antonio Meli

Classe 1993, laureato in comunicazione e lingue, e in giornalismo, tra Siena e Roma. Appassionato di cinema, musica, storia e spettacolo. Mi piace scrivere e criticare.

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