Ne rubano tante, ne ritrovano circa la metà. E’ la situazione dei furti d’auto in Italia. Nel 2015, secondo gli ultimi dati, sul territorio nazionale ne sono state rubate ben 114.121. Successivamente ne sono state ritrovate 50.821, corrispondenti al 45%. Dove si rubano più automobili? Andiamo a vedere.
I dati disponibili sono catalogati per regione. Nei numeri assoluti la Campania guida largamente questa per nulla lusinghiera classifica con 23.682 furti ed un tasso di ritrovamento del 36%. Segue il Lazio con 18.709. Poi troviamo Puglia con 17.046, Lombardia con 15.03, Sicilia con 14.535 e Piemonte con 6.175.
Tuttavia le cose cambiano un po’ se facciamo il rapporto tra auto rubate e popolazione regionale. Allora vediamo che la regione dove si rubano più auto in proporzione agli abitanti diventa la Puglia, dove il rapporto è dello 0,42%. La Campania segue da vicino con 0,32%, poi troviamo Sicilia (0,29%), Calabria (0,2%), Abruzzo (0,15%), Lombardia (0,15%), Piemonte (0,13%) e Molise (0,11%).
Rovesciando la classifica, per numeri assoluti la regione dove sono state rubate meno auto è la Valle d’Aosta (40), seguita da Trentino-Alto Adige (223), Molise (340) e Friuli-Venezia Giulia.
Quindi troviamo il dato curioso del Molise che è contemporaneamente una delle regioni dove si rubano meno auto ma anche una dove se ne rubano di più, in rapporto alla popolazione.
Il dato più significativo è certamente quello che fa il rapporto tra furti e abitanti. Seguendo questa linea, la regione meno colpita diventa il Trentino (0,02%). Seguono Friuli (0,03%), Valle d’Aosta (0,03%), Veneto (0,04%) e Liguria (0,05%).
Per quanto riguarda invece i modelli più rubati, le classifiche dei furti seguono generalmente quelle di vendita. Di conseguenza, la regina delle auto “rapite” è sempre la Fiat Panda. Le sue compagne di sventura sono tutte cugine di casa Fiat o dintorni: Punto, poi 500 e Lancia Ypsilon. E’ incredibile invece quante Fiat Uno vengano rubate ancora oggi; nelle regioni principali le “soffiano” quasi quanto le Volkswagen Golf o le Ford Fiesta.
Possiamo considerarlo l’ennesimo segno di popolarità, sebbene un po’ perverso, di questa indimenticabile vetturetta. Ma testimonia anche l’esistenza di una difficile situazione economica generale della popolazione. Infatti se un’auto uscita di produzione vent’anni fa continua ad essere abbastanza rubata, significa che i legittimi proprietari la usano tutti i giorni per le loro attività quotidiane, non per partecipare ai raduni di auto storiche.
Ci sono poi le “specialità regionali”, cioè modelli che vengono rubati in una determinata regione molto più che in altre. Ad esempio, i ladri dell’Abruzzo hanno una spiccata preferenza per la Citroën C3, seconda solo alla Panda. Il Friuli è il terrore delle BMW 320. Il Lazio divora Smart Fortwo a colazione.
Per quanto riguarda invece i recuperi, in Emilia-Romagna il furto d’auto è visto come una specie di car-sharing, infatti viene ritrovato l’88% dei veicoli rubati, stessa percentuale della Liguria, dove però il numero assoluto è circa quattro volte più basso. Anche il Veneto ha una percentuale altissima di recuperi, l’82%. Invece in Basilicata e Molise, se ti portano via l’auto puoi dirle addio per sempre: rispettivamente il 21% e il 27% di recuperi.
La conclusione, amara quanto ovvia, che si può trarre osservando questi dati è che i furti d’auto sono maggiori dove è più alto il crimine in generale. Chi avrebbe il potere e il dovere di fare qualcosa per aumentare le risorse alle forze dell’ordine dovrebbe ricordarsi che le auto piccole, quelle più rubate, sono i mezzi di lavoro e di vita quotidiana della popolazione con meno risorse economiche, che già vive in condizioni difficili.
Ma cosa può capire gente abituata a viaggiare con auto blu, autista e scorta? Tutto pagato dalle vittime dei furti, ovviamente.
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