Oggi inizia ufficialmente il G20 e i lavori dei capi di Stato è cominciato. Varie le tematiche trattate fino ad ora ma che hanno come focus la guerra in Ucraina.
Il conflitto ha in questo summit un ruolo fondamentale e la maggioranza si è già schierata contro. Da essa partono poi una serie di dinamiche che vanno affrontate per scongiurare una crisi peggiore di quella attuale che ha già messo in ginocchio la popolazione mondiale. Meloni è l’unica premier donna al tavolo del G20 che vede una prevalenza nettamente maschile.
Quest’anno il G20 deve affrontare dinamiche particolari e situazioni impreviste dettate dalla guerra Russia Ucraina e l’attesa per questo incontro era davvero alta.
Ieri tutta l’attenzione è stata puntata sul presidente degli Stati Uniti Biden, che ha incontrato l’omologo cinese Xi Jinping. Il primo incontro faccia a faccia dal 2017 in cui sono stati trattati argomenti delicati come il nucleare, Taiwan ma anche i rapporti di collaborazione commerciale.
Biden ha chiesto poi a Xi di utilizzare la sua influenza per far ragionare Putin e Kim Jong-un.
Il presidente francese Marcon ha incontrato il presidente della Cina. Dal bilaterale è emerso che tra Cina e Francia: “C’è una forte simbiosi economica e dovrebbero espandere i commerci e gli investimenti bilaterali”.
Alle 3.17 di questa notte ha preso il via ufficialmente il G20 e il presidente indonesiano Joko Widodo ha aperto il summit dicendo: “Non dobbiamo portare il mondo a una nuova guerra mondiale”.
La premier italiana Meloni ha in programma per oggi un bilaterale prima con Biden e successivamente con Erdogan e anche gli esiti di questi incontri sono molto attesi.
Il G20 ha dato il via ai lavori tra potenze mondiali per trovare punti d’incontro e salvaguardare l’economia mondiale. Il tutto è ovviamente strettamente legato ora al conflitto e la prima cosa emersa è che la maggioranza sia contraria alla guerra e fermamente contro i soprusi subiti dal popolo ucraino.
La missione comune è quella di arrivare ad un punto di incontro e riuscire ad evitare la guerra globale in primis per l’Ucraina ma anche perché ne uscirebbe sconfitto il mondo.
Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha spronato ogni nazione a portare avanti la propria pressione sulla Russia affinché desista. Michel ha affermato: “Il fatto che abbiamo raggiunto un accordo a livello di delegazioni è già un grande risultato. Il vertice è uno dei piu’ difficili di sempre”.
Meloni a tal proposito ha focalizzato l’attenzione sulla crisi alimentare e sul rischio che hanno alcune popolazioni di arrivare a condizioni di fame. Precisando che il discorso alimentate e energetico è strettamente collegato alla guerra ucraina. Ha riferito anche durante il G20: “L’Italia nutre forti preoccupazioni per i suoi vicini della sponda sud del mediterraneo. Il Nord Africa è fragile e dipende dalle importazioni per far fronte al suo fabbisogno alimentare” spiegando che: “è per questo che abbiamo avviato il Rome Mediterranean Dialogue on the Food Crisis”.
L’attenzione del G20 si è focalizzata poi sull’enrgia che non deve essere utilizzata come pedina e arma ma anche sull’esportazione del grano.
Xi ha poi sottolineato come la posizione della Cina sia improntata su: “un cessate il fuoco, la fine della guerra e i colloqui di pace” e ha continuato: “La comunità internazionale dovrebbe creare le condizioni per questo e la Cina continuerà a svolgere un ruolo costruttivo a modo suo“.
Le donne presenti al summit oltre alla connazionale Meloni sono la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, il direttore generale del Fondo monetario internazionale Kristalina Georgieva e dell’Organizzazione mondiale del commergio (Wto) Ngozi Okonjo-Iweala.
Von der Leyen ha preso parola parlando del price cap e affermando che aiuterà i paesi meno abbienti e confermando la politica no war della Ue.
Il Presidente dell’Argentina è stato costretto a lasciare il G20 per problemi di salute e recarsi presso un centro per controlli più accurati.
Una delle presenze più attese in assoluto era quella del rappresentante della federazione russa Lavrov. Inizialmente si è diffusa la notizia che il funzionario russo fosse stato ricoverato ma invece ha già avuto un incontro faccia a faccia con il segretario generale Onu Guterres.
Il bilaterale tra Ue e Russia ha preceduto l’intervento vero e proprio del ministro degli interni Lavrov che ha dichiarato di trovare le proposte di Zelensky per la pace: “non realistiche e non adeguate”.
Lavrov ha inoltre precisato che: “per negoziare Mosca vuole vedere fatti concreti, e non parole sull’influenza esercitata su Kiev dall’Occidente, che sta cercando di politicizzare anche il documento finale del G20. Altri Paesi rimangono convinti che il conflitto in Ucraina sia stato provocato da Washington”.
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