Il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio è volato quest’oggi, 7 luglio, a Bali, in Indonesia, per prendere parte al summit dei suoi omologhi che precede l’inizio dei lavori del G20.
L’incontro vero e proprio tra leader avverrà il 15 e 16 novembre 2022, intanto si stanno svolgendo le interlocuzioni più settoriali e tematiche che coinvolgono le varie figure specifiche dei governi coinvolti.
G20 Esteri: il modello Italia
Domani, 8 luglio, avrà luogo la riunione dei ministri degli Esteri delle venti nazioni coinvolte nel consesso di mediazione e negoziazione globale. I lavori si divideranno in due parti divise per temi: in mattinata si discuterà di multilateralismo e collaborazione inter-governativa, nel pomeriggio spazio ai temi dell’alimentazione e dell’energia.
Il primo argomento non potrà che porre al centro la guerra russo-ucraina e le ricadute sul sistema di relazioni internazionali. La discussione è molto attesa in quanto vi parteciperà anche Sergej Lavrov, il ministro degli Esteri russo, in quanto parte degli stati membri.
L’Italia da parte sua ribadirà l’approccio tipico del Bel Paese sugli esteri, ossia la ricerca costante di dialogo e compromesso pacifico con gli attori extra-nazionali. Un sistema virtuoso secondo Roma che deve essere mantenuto e rafforzato, nonostante il conflitto e le rinvigorite tensioni tra blocchi di nazioni contrapposte. Questo poiché diritto internazionale e Nazioni Uniti sono la più valida scelta per tutelare tutti i popoli del pianeta, a cominciare dai più vulnerabili ed indifesi.
Crisi alimentare ed energetica, le risposte italiane al G20
Nel pomeriggio invece gli esponenti giunti a Bali tracceranno un percorso che porti all’abbattimento di uno dei problemi che ancora affliggono molte comunità antropiche: la fame e la penuria di cibo.
In tal senso l’Italia è pronta a ribadire gli impegni presi con la Dichiarazione di Matera del giugno 2021, con i quali si punta ad eliminare la fame nel mondo entro il 2030.
Ciò si dovrebbe sostanziare mediante la collaborazione responsabile tra gli stati, attraverso una campagna d’investimenti in innovazione, ricerca scientifica e salvaguardia delle diversità agroalimentari regionali.
Altro tema caldo, in ogni senso, è quello dell’energia, da inserire nel contesto della transizione ecologica e salvaguardia ambientale. Qui Di Maio esporrà nuovamente come virtuosa la politica italiana, la quale si sta alacremente adoperando per diversificare le proprie fonti e mantenere sotto controllo i prezzi sul mercato (il famoso price cap ideato da Draghi). Tutto ciò assieme ad una parallela azione di sostegno al reddito di famiglie ed imprese volta a compensare inflazione ed aumenti.
Questi tematiche (alimentazione ed energia) saranno particolarmente seguite non solo per la loro importanza intrinseca, bensì anche per la presenza di Lavrov, il ministro russo. Sarà interessante osservare posizioni e dichiarazioni del rappresentante del regime che sta attualmente provocando forti sconquassi internazionali proprio su energia ed approvvigionamento alimentare.