Al G7 gli Stati Uniti e il Regno Unito, Con Biden e Johnson, vogliono avanzare sanzioni contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina vietando l’importazione di oro russo.
Entrambe le delegazioni hanno annunciato di aver fatto questa proposta ai leader del G7 che si riuniscono nel castello di Elmau, nel sud della Germania. La crisi energetica e quella alimentare segnano l’incontro dei leader delle sette maggiori economie delle Alpi Bavaresi.
Joe Biden, arrivato ieri sera in questo lussuoso locale delle Alpi Bavaresi, ha annunciato sul suo account Twitter che questa misura mira a minare una delle maggiori fonti di reddito del Cremlino. “Insieme al G7 annunceremo che stiamo vietando l’importazione di oro russo, un’importante esportazione che genera decine di miliardi di dollari per la Russia”, ha scritto il presidente degli Stati Uniti.
Il primo ministro britannico Boris Johnson condivide questo punto di vista. “Le misure che abbiamo annunciato oggi riguarderanno direttamente gli oligarchi russi e colpiranno il cuore della macchina da guerra di Putin”, ha affermato il premier. “Dobbiamo privare il regime di Putin dei suoi finanziamenti. Il Regno Unito e i nostri alleati stanno facendo proprio questo”.
Londra svolge un ruolo di primo piano nel commercio internazionale dell’oro, quindi il Regno Unito ritiene che l’azione parallela con gli Stati Uniti, a cui per ora stanno aderendo anche Giappone e Canada, avrà una portata globale che consentirà a questa materia prima, di essere esclusi dai mercati internazionali formali. La Russia è il terzo produttore mondiale di oro, rappresentando circa il 5% delle sue esportazioni.
È improbabile quindi che Elmau Castle torni alle immagini idilliache due due leader mondiali – Angela Merkel e Barack Obama – che chiacchierano casualmente davanti a boccali di birra e salsicce bianche in un ambiente pastorale. Molte cose sono cambiate da quel 2015 in cui il cancelliere tedesco aveva ricevuto l’americano e gli altri membri del G-7 nelle Alpi Bavaresi.
Tanto per cominciare, una guerra in Europa. Le immagini di questo vertice sono molto più austere; non c’è desiderio di folklore. Già allora la Russia di Vladimir Putin, che cominciava ad essere isolata a livello internazionale dopo l’annessione della Crimea, era uscita dal gruppo. Ora, che sta per entrare nel quinto mese dell’invasione russa dell’Ucraina, i leader delle sette maggiori economie delle democrazie industrializzate, si stanno preparando a mostrare a Putin e al resto del mondo unità e coordinamento nell’aiutare Kiev.
L’effetto della guerra sull’economia mondiale è un’altra preoccupazione di Elmau. “La brutale guerra della Russia contro l’Ucraina ha ripercussioni anche per noi”, ha introdotto sabato il cancelliere tedesco Olaf Scholz in un videomessaggio con il quale ha iniziato a comunicare in modo più informale sui social network. “Molte delle cose che compriamo sono diventate più costose. Il cibo, ma soprattutto i prezzi dell’energia.
Lo notiamo al benzinaio, quando dobbiamo pagare la bolletta del riscaldamento. […] tutto è molto più costoso di un anno fa”. L’inflazione che imperversa nei paesi del G-7 (escluso il Giappone) è una sfida che Scholz vuole affrontare con i suoi partner internazionali. “Possiamo farcela solo insieme”, dice nella registrazione.
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