Nelle scorse ore è stata diffusa una dichiarazione dei ministri degli Esteri del G7: tutti i Paesi che aiutano o aiuteranno la Russia a portare avanti la guerra affronteranno gravi costi.
La decisione arriva dopo due giorni di colloqui che sono avvenuti in Giappone. Gli Stati che hanno in questi mesi aiutato la Russia e continuano a farlo sono stati invitati ad interrompere ogni forma di assistenza.
In Giappone si sono susseguiti due giorni intensi di colloqui del G7 a cui hanno preso parte i ministri degli Esteri.
A seguito di questi colloqui non solo sono state condannate le minacce della Russia nel collocare le armi nucleari sul suolo bielorusso, definita un’azione “inaccettabile”, ma si è anche deciso di agire contro gli Stati che la stanno aiutando.
Nella nota emessa a seguito dei colloqui del G7 si evince che tutti gli Stati che stanno aiutando la Russia nel conflitto contro l’Ucraina o che intendono farlo in futuro andranno incontro a gravi costi.
Questi Paesi sono stati perciò invitati a smettere di assistere la Russia nel conflitto fin da subito altrimenti anche per loro ci saranno delle conseguenze.
Si è poi stabilito di intensificare maggiormente le sanzioni contro la Russia e di continuare a sostenere la nazione ucraina per tutto il tempo che sarà necessario.
Ancora una volta è stato lanciato un avvertimento a Mosca sulla gravità delle conseguenze qualora si dovesse decidere di utilizzare le armi nucleari.
Nella dichiarazione congiunta rilasciata dai Ministri degli Esteri del G7 si può leggere: “ Condanniamo la guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, che costituisce una grave violazione del diritto internazionale. La Russia deve ritirare immediatamente e senza condizioni tutte le sue forze e le sue attrezzature dall’Ucraina”.
La dichiarazione è stata diffusa a seguito degli incontri che si sono tenuti in Giappone, più precisamente nella città di Karulzawa.
Nel frattempo il presidente russo, Vladimir Putin, si è recato nelle scorse ore in Ucraina per far visita al quartier generale di una delle sue unità militari che sta combattendo la guerra nella regione di Kherson.
Kherson è una delle regioni che lo scorso settembre è stata annessa alla Russia e qui ha voluto avere informazioni sulla situazione nella provincia meridionale e in particolare su Zaporizhia.
Ha rendere noto questo viaggio è stato proprio il Cremlino con una nota: “Il comandante in capo supremo delle forze armate della Federazione Russa ha visitato il quartier generale del gruppo “Dnepr” in direzione di Kherson”.
La nota si può leggere direttamente sul sito web della presidenza russa. Questa è la prima visita di Putin al fronte, in questa regione, da quando è iniziata la guerra.
Secondo quanto riportato dal Cremlino il Presidente ha avuto modo di ascoltare i rapporti del colonello generale Mikhail Teplinsky, comandante delle forze aviotrasportate, e del colonello generale Oleg Marakevich, comandante del gruppo delle forze del “Dnepr, insieme ad altri capi militari.
Quella di Putin è stata una visita a sorpresa, si è recato non solo a Kherson ma anche a Lugansk dove ha fatto gli auguri per la Pasqua ortodossa ai soldati russi. La Pasqua ortodossa si è celebrata lo scorso 16 aprile, in questa occasione ha anche regalato delle icone.
Ai comandanti del gruppo Dnepr, Putin, ha regalato una copia dell’icona che era appartenuta a uno dei ministri della Difesa che ebbe maggior successo durante l’impero russo.
A riportare la notizia e i video dell’avvenimento è stata l’agenzia ufficiale Ria Novosti.
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