Il G7 è molto preoccupato dell’intera vicenda che l’Ucraina sta vivendo, una preoccupazione che aumenta sempre di più se si pensa al controllo russo sulla centrale di Zaporizhzhia.
Un conflitto infinito e doloroso è quello che al momento è in atto tra la Russia e l’Ucraina. Una guerra che ha avuto inizio ben 169 giorni fa e che non dà nessun segnale di fermarsi.
Numerose sono le immagini satellitari che vengono diffuse giorno dopo giorno. Le ultime riguardano la distruzione dei diversi aerei russi durante l’attacco presso la base aerea in Crimea.
Il G7 ha indetto una riunione straordinaria perché si dice particolarmente preoccupato per la direzione in cui stanno andando le cose. Infatti è pensiero comune che il fatto che Mosca abbia il controllo sulla centrale nucleare di Zaporhizhzhia in Ucraina, possa addirittura esserci un rischio concreto per il Paese.
Ed è proprio per analizzare questa situazione che il G7, nella giornata del 10 agosto 2022, ha indetto un consiglio straordinario richiamando persino l’attenzione e la presenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu in cui si andrà ad analizzare ogni conseguenza dell’impatto nucleare.
Una riunione che è stata anticipata anche da un comunicato in cui si legge: “Esigiamo che la Russia renda immediatamente al suo legittimo proprietario, l’Ucraina, il controllo totale della centrale”.
Una riunione inevitabile quella del Consiglio di sicurezza dell’Onu che è stata incentrata principalmente sulle vicenda intorno alla centrale nucleare. La speranza resta sempre quella che Putin faccia un passo indietro e getti la spugna.
Una speranza che svanisce poco alla volta anche perché nelle ultime ore il Cremlino ha sottolineato ancora una volta la sua posizione: “La guerra continuerà, è stato superato il punto di non ritorno”.
Una guerra che va avanti da 169 giorni e che è incentrata principalmente sullo status della Crimea e del Donbass. Un conflitto drammatico che ha portato la Russia ad invadere l’Ucraina da tre direzioni diverse, ossia: nord, est e sud.
Una guerra che secondo Putin si sarebbe dovuta concludere in pochi giorni ma che va avanti ancora oggi grazie alla preparazione e alla forza di volontà dei soldati ucraini. Di fondamentale importanza è stato anche l’aiuto ricevuto dagli altri Stati che hanno inviato aerei, armi, sistemi anticarro, antiaereo, mitragliatrici ed equipaggiamenti da difesa come elmetti e giubbotti antiproiettile.
Una vicenda che ha portato i russi a riorganizzare l’attacco e a mettere in piedi una pesante linea offensiva lunga 60 chilometri in direzione di Kiev.
In base a quanto afferma l’Intelligence statunitense, fino ad oggi l’esercito russo ha messo in campo il 75-80% della forza militare prevista. Inoltre, un documento russo tenuto nascosto ha fatto sapere che le stime di conquista della Russia erano previste per il 6 marzo.
Al di là delle aspettative, il conflitto va avanti ancora oggi e continua a mietere vittime innocenti, un gran numero di perdite sia tra i civili che tra i militari
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