Dopo 22 anni l’Italia ha chiesto alla Francia l’estradizione per Vincenzo Vecchi, manifestante ai tempi del G8 di Genova che adesso risiede in Bretagna.
Nonostante siano passati 22 anni lo Stato ha fatto richiesta di estradizione alla Francia per il manifestante Vincenzo Vecchi, che nel 2009 era stato condannato per un reato di devastazione e saccheggio. Vecchi vive da anni in Francia, in Bretagna, che non riconosce tali reati.
Un reato ereditato dal codice Rocco, istituito in epoca fascista. A favore di Vincenzo Vecchi, per il quale è stata chiesta l’estradizione dalla Francia, si sono già schierati dei comitati portati avanti da Noam Chomsky, Juliette Binoche e Ken Loach. L’Italia non molla la presa insomma sui manifestanti presenti al G8 di Genova, una delle pagine più cupe della storia recente del nostro Paese.
Intanto la richiesta di estradizione, con Parigi che non riconosce il reato di devastazione e saccheggio, è diventata un caso in Francia dove si attende la sentenza della Corte. Vecchi è uno storico attivista, 49 anni, che vive a Rochefort-en-Terre da anni e si trovava in piazza quando nel luglio del 2001 l’Italia si è ritrovata al centro di un clamoroso scandalo per i drammatici avvenimenti della scuola Diaz. Venerdì arriverà la sentenza, per un reato commesso ormai 22 anni.
La sua partecipazione non sarebbe mai stata provata tra gli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine, così come i danneggiamenti durante i giorni di cariche e violenze arbitrarie.
I magistrati però lo hanno individuato come uno dei responsabili, a differenza di alcune cariche della polizia e dei carabinieri mai puniti per la difficoltà di poter individuare precisamente dei responsabili, nonostante le numerose inchieste. La pena per Vecchi, e altri manifestanti invece, rimane dura.
Un reato, quello della pesante eredità di epoca fascista e del codice Rocco, che prevede infatti la colpa per chi solo si trovi nelle vicinanze di un luogo durante dei disordini. Essere riconosciuti, fotografati, individuati insomma. L’accusa è quella per Vecchi di aver danneggiato una macchina e una banca, anche se la sentenza ha affermato che si sarebbe trovato nelle vicinanze di quanto accaduto. Ma la pena, durissima, sarebbe qualora venisse confermata l’estradizione di 11 anni e due mesi di prigione.
E in Francia scoppia il caso, visto che Parigi non prevede tale reato, e che tale pena ha chiari collegamenti con l’epoca mussoliniana.
Anche un comitato, sostenuto anche da personalità del mondo della cultura come Noam Chomsky, Luc Dardenne, Ken Loach e Pierre Lemaitre, è stato creato a favore del 49enne, mentre in Francia iniziano le battaglie legali per opporsi all’estradizioni.
Nei mesi scorsi il caso, finito davanti alla corte di Rennes e Angers e alla Cassazione, si era concluso con la decisione dell’annullamento dell’estradizione. Caso rimandato dunque alla corte del giudice d’appello, a Lione, con udienza fissata a venerdì.
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