Gary Lineker torna alla BBC: il reintegro arriva dopo le proteste

Gary Lineker potrà tornare al suo lavoro di conduttore: la BBC ha infatti ritrattato ed è tornata sui suoi passi, scegliendo quindi di porre fine al suo stop forzato. C’è da dire, però, che da venerdì – quando la notizia della sua sospensione aveva iniziato a fare il giro del mondo – erano partite numerose proteste da parte di molti suoi colleghi. Esiste un nesso tra queste e il suo reintegro? Molto probabile.

Gary Lineker
Gary Lineker – Nanopress.it

Gary Lineker è considerato uno dei calciatori inglesi più forti di sempre. Dalla fine degli anni ’90 poi è diventato conduttore e anche in questa veste è stato sempre apprezzatissimo. Eppure neanche una settimana fa era accaduto qualcosa che aveva compromesso la sua permanenza nella BBC (l’emittente che da decenni lo “ospita”): Lineker aveva infatti pubblicato un tweet che aveva creato un grande malcontento nella politica, tanto da portarlo a essere sospeso dal suo ruolo. A distanza di pochi giorni, però, tutto è cambiato.

Gary Lineker sospeso per via di un tweet

Gary Lineker potrà tornare a condurre “tranquillamente” il suo programma sulla BBC. Possiamo definirla una scelta dell’emittente, ma in realtà sappiamo benissimo che tanto scelta spontanea non è. Ma procediamo per gradi e cerchiamo di capire esattamente cos’è successo.

Lineker è stato uno dei calciatori inglesi più forti, amati e conosciuti di sempre: basti pensare che ad oggi è considerato uno dei migliori della storia del Paese (il quarto migliore di sempre) e già questo dice molto. 80, 48: non stiamo dando i numeri, sono rispettivamente le presenze e le reti del calciatore con la nazionale (fermo restando che nella sua lunga carriera ha segnato 291 gol in 546 match ufficiali).

Andando con ordine, Lineker ha ricevuto il FIFA Fair Play Award per via della sua correttezza e della sua sportività, è stato il miglior marcatore della nazionale nelle Coppe del Mondo FIFA, è stato stato inserito da Pelé nella FIFA 100 – la lista dei 125 migliori giocatori viventi redatta in occasione del suo centenario – è entrato di diritto nella Hall of Fame del calcio inglese.

Ma non è stata solo la Gran Bretagna la terra su cui ha riscosso i suoi più grandi successi, perché il calciatore ha giocato anche nel Barcellona e in ogni squadra – compresa la nazionale – mai ha ricevuto né un cartellino giallo né un rosso (vedi premio succitato).

Dal ’99 poi ha iniziato a lavorare come conduttore: è lui il volto, infatti, di Match of the Day, il programma in cui, grazie anche all’aiuto di Alan Hansen e Mark Lawrenson – i due opinionisti e analisti – presenta le sintesi delle partite di Premier League. Nel frattempo, per non farsi mancare proprio nulla, Lineker è diventato anche seguitissimo sui social: basti pensare che su Twitter conta quasi 9 milioni di followers.

Detto ciò, Gary Linker oggi ha 62 anni (ne compirà 63 quest’anno), ha tantissima esperienza ormai anche in tv e di recente ha dimostrato che tutti – ma davvero tutti – possono sbagliare. Circa una settimana fa, infatti, sul suo succitato celebre account, aveva pensato bene di commentare la nuova proposta di legge del governo britannico sull’immigrazione. Sì, perché in quelle ore si parlava incessantemente dell’iniziativa presa dalla ministra dell’Interno britannica, Suella Braverman – del governo conservatore del primo ministro Rishi Sunak – che aveva presentato alla Camera la sua idea nata al fine di combattere l’immigrazione irregolare.

Riassumendo il più possibile, la proposta di legge prevedeva che chiunque superasse in via “clandestina” le barriere del Regno Unito, potesse essere posto in stato di fermo ed espulso dal Paese. A quel punto le vie sarebbero state due: rispedirlo nella sua terra d’origine, oppure mandarlo in un terzo luogo più sicuro. A ciò si aggiunge che la detenzione – che dovrebbe essere una “prassi” nei primi 28 giorni – non potrebbe essere interrotta né da una cauzione né da un ricorso e che gli immigrati non si sarebbero potuto appellare, sempre secondo la proposta, alle leggi britanniche contro la schiavitù e la tratta di esseri umani (che in alcune circostanze permettono loro di ottenere accoglienza).

C’è da dire che questa iniziativa arriva alla luce dei numeri degli ingressi illeciti registrati negli ultimi anni: si stima che dal 2018 al 2022 siano entrati nel Regno Unito passando per il canale della Manica attraverso imbarcazioni di fortuna più di 45mila persone (cinque anni fa erano solo 300). Ma, nonostante tutto, la proposta ha sollevato non poche polemiche, anche da parte di Lineker a quanto pare.

L’ex calciatore, infatti, come abbiamo anticipato ha pubblicato un Tweet (che a breve riporteremo) più che eloquente: ha infatti paragonato il linguaggio usato dal governo britannico a quello usato “dalla Germania degli anni ’30”.

Qui però subentra il problema: la Braverman (e anche altri ministri) hanno reputato offensive le sue parole – soprattutto il succitato paragone – e questo ha fatto scoppiare un putiferio talmente grande da portare la BBC a sospendere Gary. Il motivo? Avrebbe violato le linee guida di imparzialità dell’emittente.

Ecco che però subentra un colpo di scena inaspettato: il fine settimana si è rivelato alla fine per la BBC abbastanza turbolento (dove turbolento è un eufemismo). Dapprima – già sabato mattina – la notizia: Match of the Day non sarebbe potuto andare in onda normalmente. Sia gli analisti che gli ospiti abituali si sono infatti rifiutati di prendere parte al programma senza Linker e nessuno ha voluto sostituirlo. Già questo era un chiaro segno di rivolta, ma non finisce qui.

Sì, perché la protesta nel giro di pochissime ore ha invaso praticamente tutta l’emittente: i conduttori degli altri programmi sportivi hanno dichiarato che non avrebbero lavorato (almeno) per tutto il weekend, per poter supportare, sostenere e incoraggiare il loro collega. Il risultato? La BBC ha dovuto riorganizzare completamente il suo palinsesto. Ma non finisce neanche qui, perché sulla scia della tv si è inserita anche la radio: un programma calcistico non è stato trasmesso ed è stato sostituito poi da un podcast.

Nell’arco di circa tre giorni, insomma, tutti i media sportivi sono stati completamente capovolti. Lineker si è ritrovato improvvisamente senza lavoro, dopo più di vent’anni di onorata carriera da conduttore, e l’emittente televisiva che lo aveva escluso si è ritrovata senza personale. Strana la vita, no? Alla fine tutto pareva essersi concluso con Match of the Day andato in onda, sì, ma senza persone fisiche: quello che era diventato quindi era un mero contenitore di video delle partite e basta.

Gary Lineker
Gary Lineker – Nanopress.it

Nonostante tutto, il protagonista di questa vicenda non aveva voluto inizialmente rilasciare dichiarazioni, ma poco cambia, perché dopo soli tre giorni dall’annuncio del suo stop, che sarebbe dovuto durare fino a quando la BBC non avrebbe avuto “una posizione concordata e chiara sul suo utilizzo dei social media”, tutto si è stravolto: Lineker è tornato infatti a ricoprire il suo ruolo come sempre.

Il reintegro dell’ex calciatore

Pace fatta tra Gary Lineker e la BBC. L’ex calciatore e oggi conduttore e l’emittente televisiva, infatti, sono tornati a percorrere insieme la strada dell’informazione sportiva. Sembra ormai solo un vago ricordo l’espulsione (momentanea) del primo a causa del suo tweet.

Cosa ha spinto la BBC a ritrattare? Ovviamente le innumerevole proteste. Possiamo trovare millemila spiegazioni, ma l’unica plausibile sembra sempre questa. Di certo l’emittente non avrebbe potuto continuare per sempre a mandare in onda programmi semi-vuoti, né tantomeno avrebbe potuto trascorrere giornate intere a riflettere su come tappare i buchi, oppure avrebbe potuto rinunciare a trasmettere programmi sportivi. L’unica conseguenza possibile era quindi questa: l’alternativa sarebbe stata azzerare tutto e ripartire completamente d’accapo, trovando conduttori, commentatori e analisti nuovi, ragionando su nuovi format da proporre e sperando che i telespettatori poi avrebbero gradito il cambiamento e non avrebbero semplicemente cambiato canale non trovando più i loro personaggi e i loro programmi preferiti in tv.
In effetti il direttore generale dell’emittente, Tim Davie, in un’intervista rilasciata sabato sera ha fatto intendere che è così, ma va bene lo stesso, perché il fine giustifica i mezzi. Sempre lui poi oggi ha scritto: “Gary è un grande valore aggiunto per la nostra rete e allo stesso tempo so quanto lui tenga alla Bbc, dunque non vediamo l’ora che questo weekend sia di nuovo in onda”.
Anche Lineker, a sua volta, finalmente ha detto la sua sull’argomento: dopo il no-comment implicito di cui si era avvalso da venerdì fino a poche ore fa, su Twitter ha scritto “Sono contento di esser riusciti a risolvere la situazione dopo alcuni giorni davvero surreali. Ci vediamo sabato”. E poi ci ha tenuto a ringraziare tutti per il sostegno ricevuto, soprattutto i suoi colleghi di Bbc Sports che gli hanno mostrato tanta solidarietà, non presentandosi in studio per protesta, ma anche lo stesso Tim Davie “per la sua comprensione durante questo periodo difficile”, soprattutto alla luce del suo lavoro “quasi impossibile” da svolgere, finalizzato a soddisfare le esigenze di tutti.
Per sottolineare poi il suo pensiero – e per dare anche uno schiaffo morale al governo, mandando una “sottile” e “velata” frecciatina – Lineker in un altro tweet ha poi aggiunto: “Per quanto siano stati difficili questi giorni, non è nulla di comparabile rispetto alla sofferenza di chi scappa da una guerra e cerca un rifugio sicuro in un altro Paese. È stato confortante vedere tutta la vostra empatia verso queste persone sfortunate. La maggioranza dei britannici sono persone tolleranti, accoglienti e generose. Grazie”. 
Quello che conta comunque è che il conduttore sia quindi pronto a tornare sul campo – quello della tv, si intende – con lo stesso entusiasmo di prima. E va benissimo anche questo siccome anche il suo pubblico affezionato sarà di certo entusiasta allo stesso modo.
C’è poi un’altra notizia che sta circolando nelle ultime ore: la BBC lancerà un’inchiesta indipendente sulle sue linee guida circa il comportamento che i freelance – come Lineker del resto – devono mantenere sui social. Anche qui, però, l’ex calciatore sembra essere abbastanza contento del provvedimento: probabilmente, in seguito alla faccenda che lo ha visto coinvolto, l’emittente allenterà un po’ la presa sulle norme inerenti a Twitter e alle altre piattaforme.
Tutti coloro che non sono assunti e che quindi non hanno un contratto fisso potranno quindi essere molto più liberi di esprimersi e dire ciò che pensano senza mezzi termini e mezze misure come e quando vogliono, solo ovviamente nel rispetto della dignità altrui, ma senza dover scendere a compromessi con la politica et similis. Linker, insomma, ha vinto su più fronti: del resto è abituato a trionfare.
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