Dopo l’annuncio da parte di Gazprom della chiusura del gasdotto, Eni prova a sbloccare le forniture che passando dall’Austria sono arrivate al terzo giorno di stop.
Con un investimento Eni sarebbe pronta a sbloccare la fornitura del gas dall’Austria. Le dichiarazioni dell’amministratore delegato Claudio Descalzi, il quale propone di sostituirsi al trasporto o a Gazprom. Niente motivi geopolitici, afferma Descalzi, che parla dello stop legato a fattori di garanzia monetaria per il passaggio.
Gas russo, Eni disposto a un investimento per sbloccare il fermo
E’ il terzo giorno di chiusura dei ‘rubinetti’ del gas russo. Da Tarvisio infatti, passaggio austriaco tra Gazprom e l’Italia, non stanno arrivando i rifornimenti pattuiti. In merito durante l’Eni award 2022 è intervenuto direttamente Claudio Descalzi, che ha provato a proporre qualche soluzione al riguardo.
Innanzitutto l’amministratore delegato ha sottolineato che, come ipotizzato nelle scorse ore, tale stop non dipenda da fattori geopolitici o da eventuali colpi bassi da parte di Mosca. La realtà dei fatti sarebbe riconducibile invece alla cifra di 20 milioni di euro che la società di gas russo non ha pagato come garanzia al trasportatore che si occupa del trasporto dall’Austria al nostro Paese.
Dunque una delle soluzioni potrebbe essere proprio la sostituzione di tale fornitore con la stessa Eni. Descalzi sarebbe disposto a investire una grossa cifra pur di far tornare il flusso di gas proveniente dal Tarvisio.
Crisi energetica, l’Europa al lavoro per cercare una soluzione
Il prezzo del gas nelle ultime ore è in discesa, attestandosi sui 180 euro. Pare infatti che il mercato europeo stia assorbendo pian piano l’assenza delle forniture russe, assestandosi con il passare dei giorni. In discesa già da venerdì, anche le quotazioni del Title Transfer Facility del 6,5%, sotto ai 177 euro al megawattora.
L’indice PSV italiano si aggira introno ai 140 euro invece, mentre lo spread si è ancora ridotto. Intanto l’Europa si è messa a lavoro per cercare di far fronte alla crisi energetica. Al momento i provvedimenti hanno visto l’attuazione di piani di risparmio, e di misure per separare il prezzo tra gas e altre fonti di energia.
Anche dal nostro Paese nelle prossime giornate è atteso un piano per provare a ridurre il costo del gas. Il ministro Cingolani ha parlato di una decina di linee concordate con il governo di Praga, tra cui anche agganciare il prezzo del gas a borse più sicure del TTF.
L’Agenzia internazionale dell’energia sostiene intanto che l’Europa dovrà darsi da fare nel mantenere le scorte di gas per l’inverno, in caso di totale mancanza di gas dalla Russia.