Durante la plenaria del Parlamento Europeo, la presidente della Commissione Europea ha annunciato un piano d’emergenza per quanto riguarda la mancata emissione del gas russo.
Con un ulteriore calo delle risorse russe di gas, l’Unione Europea deve prepararsi in qualche modo all’eventualità che questo non arrivi più nei nostri Paesi.
Lo dice la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, che annuncia un piano d’emergenza al quale stanno lavorando. Ecco le novità e cosa ha detto la presidente.
La Von Der Leyen avvisa: “Dobbiamo prepararci al peggio”
Con lo scoppio della guerra in Ucraina, è scaturito un vero e proprio problema per quanto riguarda l’esportazione di gas dalla Russia, che a causa di sanzioni e diversi blocchi si sta diradando sempre di più.
Di questo ha parlato la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, che è convinta che l’UE debba prepararsi all’eventualità che il gas russo smetta di arrivare nel nostro continente.
Le sue parole sono state incisive e hanno anche annunciato un piano d’emergenza che la Commissione sta preparando per evitare disastri: “Dobbiamo prepararci per ulteriori problemi nelle forniture di gas, anche per un taglio completo da parte della Russia”.
La Von Der Leyen ha sottolineato che ogni Paese ha pronto un piano a sé, cosa molto positiva al momento, ma ci vuole un piano comunitario per sopperire ad eventuali mancanze future:
“Vladimir Putin continua ad usare l’energia come un’arma. E’ per questo che la Commissione sta lavorando a un piano di emergenza: servono un coordinamento europeo e azione comune. Dobbiamo assicurarci che, in caso di forti difficoltà, il gas fluisca verso i luoghi in cui serve maggiormente”.
La guerra in Ucraina paragonata a Praga nel 1968
Nel suo discorso alla plenaria della Commissione Europea, la Von Der Leyen ha paragonato la guerra in Ucraina alla famosa Primavera di Praga del 1968, quando la Cecoslovacchia era sotto il controllo dell’Unione Sovietica.
La presidente mette a confronto gli atteggiamenti del popolo ucraino, che si è sacrificato senza armi, che ha scritto lettere ai russi, che ha provato in tutti i modi a difendere la propria terra al comportamento dei cechi di allora.
Ecco cosa ha detto: “Sono immagini che ci ricordano un’altra invasione, un’altra fase di opposizione. Era a Praga nel 1968: vi ricorderete le manifestazioni dei cechi, giovani e meno giovani, che si sono opposti nelle strade di Praga all’invasione russa. Dunque, non posso immaginare un Paese migliore della Repubblica Ceca per prendere presidenza del Consiglio Ue. Siamo in una lotta per la libertà, la pace e l’autodeterminazione”.