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Un abitante di Gaza ha venduto un graffito di Banksy per soli 175 dollari. L’opera, dal titolo ‘Bomb Damage‘, era stata realizzata sulla porta di casa di Rabie Darduna che, dopo il conflitto con l’esercito israeliano, era una delle poche, se non l’unica, ad essere rimasta in piedi. L’incauto (ed inconsapevole) proprietario, non riconoscendo l’effettivo valore del graffito, l’ha venduto per una manciata di dollari al giornalista ed artista palestinese Belal Khaled che, a quanto si legge in rete, sembra aver raggirato Darduna spacciandosi per un collaboratore del famoso street artist britannico.
Una delle opere che Banksy ha realizzato, a sostegno della causa palestinese, sulle macerie di Gaza, è stata ‘svenduta’ da un abitante del luogo per una cifra a dir poco irrisoria. Rabie Darduna, proprietario della porta su cui campeggiava il graffito, ha capito di aver avuto tra le mani una piccola fortuna quando ha scoperto che un disegno simile al ‘suo’ era stato venduto a Bristol per 500mila euro circa. Convinto di essere stato truffato, l’incauto venditore ha quindi annunciato ai media l’intenzione di riprendersi l’opera, anche perché, ha ammesso, ‘non avevo idea del valore che potesse avere, né di chi fosse questo Banksy‘. L’uomo ha aggiunto anche di aver cercato di contattare, senza esito, il giornalista a cui ha ceduto l’opera il quale, dal canto suo, ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di restituirla, né di rivenderla: ‘ho comprato la porta per proteggere il graffito e impedire che venisse rimosso, rovinato o distrutto‘, ha spiegato Khaled, il quale ha precisato, però, di aver detto al venditore chi fosse l’autore dell’opera, ‘ma l’uomo non sembrava capire cosa questo significasse‘.
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Lo stesso Bansky, l’anonimo street artist inglese, probabilmente il più famoso del mondo, sembra essersi schierato dalla parte del povero Darduna, facendo sapere, attraverso un suo rappresentante, di essere a favore della restituzione dell’opera al suo ‘legittimo’ proprietario. Come andrà a finire? Per ora le voci di una possibile restituzione si rincorrono sul web, senza però che vi sia ancora una conferma ufficiale.