Il rapporto fra gelato e salute non è facile da valutare. Se per alcuni questo cibo è troppo elaborato ed eccessivamente ricco di zuccheri, per altri può essere considerato anche salutare. Gli esperti avvertono su questo punto e, specialmente negli ultimi tempi, sono state riviste molte caratteristiche, per adattare questo alimento alle esigenze di tutti. Su una cosa siamo sicuri: il gelato è proprio buono, ma lo possiamo mangiare con tranquillità, senza mettere a rischio il nostro benessere?
I valori nutrizionali
Dal punto di vista dei valori nutrizionali, il gelato si può considerare un alimento equilibrato, perché contiene carboidrati semplici, proteine ricavate dall’uovo o dalla soia e quella quantità di grassi che serve a regolare le funzioni del nostro organismo. Se scegliamo di mangiare quello con il cono o il biscotto, riusciamo ad apportare anche dei carboidrati complessi. Il gelato è ricco di vitamina A, di vitamina B2, di vitamina C, che si trova soprattutto nei gusti alla frutta, di vitamina E e di molti sali minerali, come il calcio, il fosforo e il potassio. Non sono da dimenticare gli antiossidanti presenti nei gusti al cacao o al caffè. Il gelato può essere inserito anche nella dieta per combattere l’afa, in un buon rapporto fra caldo e alimentazione.
Gli ingredienti
Perché un gelato sia sano, deve essere fatto con ingredienti di qualità. Latte fresco, materie prime che provengono da tutto il mondo, cioccolato con vero burro di cacao: tutti questi elementi fanno la differenza, che si sente anche nel gusto. E’ importante che un prodotto di qualità venga realizzato con ingredienti selezionati, che non dovrebbero comprendere gli acidi grassi, che fanno male all’apparato cardiovascolare. In particolare per i gelati alla frutta si dovrebbe rispettare la stagionalità, avendo cura di scegliere sempre frutti di stagione. E’ meglio, infatti, non usare la frutta congelata o i coloranti artificiali. Così facendo il gelato può essere considerato fra i cibi sani da inserire nella dieta.
L’etichetta
Molto importante è consultare l’etichetta dei gelati, soprattutto se abbiamo a che fare con quello industriale. A partire dal 2016 sarà obbligatoria l’etichetta nutrizionale, però già alcuni prodotti riportano queste informazioni. E’ bene sapere che il gelato al latte deve contenere almeno il 6% di proteine e il 2,5% dei grassi, che derivino direttamente dal latte. Il gelato alla frutta deve contenere almeno il 15% di succo o polpa, tranne che per gli agrumi e per la frutta esotica, per i quali si può scendere anche al 10%. I sorbetti devono essere fatti almeno con il 25% di frutta e non devono contenere grassi.
Le intolleranze e le malattie
Si sta sempre più sviluppando la produzione di gelati, che possono essere gustati anche da chi è intollerante ad alcuni ingredienti in particolare. Ad esempio, nel caso della celiachia, si può risolvere il problema eliminando la farina di frumento, per venire incontro alle esigenze di chi è intollerante al glutine. L’intenzione è quella di arrivare anche a dei coni senza glutine prodotti con farine ricavate dal mais. Anche chi segue una dieta vegetariana può essere soddisfatto dalle nuove tecniche di produzione artigianale, che prevedono anche l’eliminazione del latte e l’uso dell’acqua come base. Si tratta di una soluzione che va molto bene anche per chi è intollerante al lattosio.
Nel gelato è contenuta una buona quantità di zucchero, però questo non vuol dire che chi soffre di diabete debba farne a meno. Basta semplicemente conteggiare questi carboidrati nel fabbisogno personale che ogni paziente ha a disposizione nel corso della giornata. Tra l’altro si trovano anche gelati senza zucchero, a basso indice glicemico e realizzati ricorrendo all’uso del fruttosio. Anche chi ha il colesterolo alto non deve rinunciare al gelato: si deve soltanto fare attenzione al resto dei cibi che si consumano nel corso della giornata.