Se qualcuno pensava che ormai fosse archiviata, la neve potrebbe scendere in diverse regioni d’Italia a causa di una perturbazione. Vediamo dove.
Il gelo polare che interesserà la Scandinavia potrebbe portare, stando alle previsioni, un’ondata di neve anche nella nostra Penisola.
Gelo polare: neve a primavera?
Chi credeva che la primavera fosse ormai arrivata, dovrà ricredersi perché tornerà la neve, anche a basse quote. Stando alle previsioni metereologiche, infatti, una nuova ondata di gelo potrebbe coinvolgere la Penisola.
Se abbiamo vissuto una fine dell’anno e un inizio 2023 all’insegna di un inverno mite, caratterizzato da sole e cielo terso, a febbraio, invece, abbiamo dovuto fare i conti con temperature più rigide e piogge abbondanti che hanno interessato soprattutto l’ultima settimana del mese.
Stando al calendario, il 21 marzo dovrebbe arrivare la primavera ma, ormai si sa, che non ci sono più le mezze stagioni, proprio come declama un detto. Per questo, anche a marzo, potrebbe essere normale vedere cadere la neve, anche a basse quote. Vediamo dove accadrà e perché.
Le previsioni meteo
Il gelo e la neve stanno stringendo in una morsa anche regioni e stati che non sono abituati a questa tendenza climatica. Ne è un esempio la California colpita, nelle scorse ore, da nevicate abbondanti che hanno portato ai cittadini numerosi disagi.
Piogge, temporali e nevicate sull’Appennino, stanno interessando il Sud Italia in queste ore. Al Nord, invece, la situazione vede tempo a tratti sereno ma in gran parte instabile.
L’Italia vedrà un’altra situazione meteorologica rispetto alla Russia e alla Scandinavia, dove il vortice polare si riverserà nei prossimi 10 giorni. Questo fenomeno è causato dal forte riscaldamento stratosferico e dall’attività di convezione tropicale nota come la Madden Julian Oscillation. Le temperature diminuiranno notevolmente nell’Europa nord-orientale, in particolare in Scandinavia, di almeno 10-12°C sotto le medie del periodo.
Tuttavia, è improbabile che questo gelo arrivi in Italia a causa di motivi termodinamici. L’Italia rimane quasi sempre fuori dalle masse d’aria gelide provenienti da nord-est, in quanto sarebbe necessaria una spinta calda altrettanto estesa e incisiva verso le regioni polari per bilanciare tale discesa gelida.
Allo stato attuale, l’Italia avrà effetti non importanti di questo scombussolamento barico con un aumento delle precipitazioni, soprattutto nelle regioni che affacciano sul Tirreno e del Nord Italia. Ci saranno perturbazioni nord-Atlantiche a partire dal 6 marzo, causate dall’interazione tra l’aria fredda dell’artico proveniente dalla Scandinavia e l’aria dall’elevata umidità e mite dell’Atlantico. Si tratta del così detto fenomeno della Porta Atlantica.
Il mal tempo si muoverà in direzione del Mediterraneo dove potrebbe dare il via ad una fase meteo perturbata in cui predomineranno le correnti occidentali tra il 6 e il 10 marzo. Tuttavia, per vedere l’arrivo del freddo intenso in Italia, ci vorrebbero ulteriori evoluzioni meteorologiche nel corso del mese di marzo.