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Rosa e Vittoria Berritta sono nate durante la Prima Guerra mondiale in Sardegna, era il 9 maggio 1917. Giusto ieri hanno spento 101 candeline e la loro storia è stata raccontata anche dai quotidiani nazionali. Nei loro ricordi il periodo più bello resta quello dell’infanzia, trascorso in maniera semplice e senza pretese (considerando che era anche un periodo di guerra), in campagna, a contatto con la natura e con gli animali.
Come hanno trascorso la loro vita? Rosa si è sposata nel 1946 e ha avuto sei figli, un maschio e cinque femmine. Adesso ha 12 nipoti e 11 pronipoti.
Vittoria è rimasta con i genitori fino a 35 anni, poi si è trasferita a Roma e poi a Livorno, dove ha lavorato come governante per 15 anni. Tornata a casa ha accudito prima la madre e poi il padre, morto a 98 anni.
La loro famiglia comunque è da record, le due centenarie hanno altre due sorelle di 96 e 94 anni e un fratello di 89 anni. Ma qual è il loro segreto di lunga vita?
A chi lo ha chiesto hanno risposto: “Non lo sappiamo nemmeno noi. Abbiamo sempre vissuto qui a Berchidda, a parte la parentesi di Vittoria in Toscana. Sicuramente abbiamo condotto una vita sana, mangiando di tutto, soprattutto cibi nostrani, come la zuppa berchiddese, un piatto a base di carne di pecora e formaggio pecorino. E non diciamo mai di no a un bicchiere di vino, meglio se Vermentino o del nostro vigneto”.
Le comodità di oggi sembrano non interessare le due nonnine che continuano ad avere nostalgia dei tempi andati: “Adesso ci sono tantissime comodità che noi non avevamo. Ci spostavamo con un carro trainato dai buoi e non abbiamo potuto studiare perché l’obiettivo principale era trovare subito un lavoro. Ora sappiamo, per fortuna, che ci sono tanti modi e altrettante possibilità di studiare e conoscere cose nuove. Ma oltre al progresso è aumentato anche l’egoismo: prima le famiglie erano più unite e ci si aiutava di più. Più solidarietà c’era anche fra compaesani”.
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