Genaro García Luna conosciuto come lo zar antidroga, fu colui che si occupò di guidare la lotta contro i potenti cartelli messicani della droga. Venne poi arrestato nel 2019 con l’accusa di aver istituto un patto tra i cartelli e lo Stato. È stato condannato negli USA.
Gli Stati Uniti lo hanno condannato per aver ricevuto milioni di dollari dal cartello di Sinaloa, uno dei cartelli più famigerati e conosciuti nonché temuti. Genaro García Luna fu alla guida dell’Agenzia Federale messicana di investigazioni per quattro anni, dopo di che è stato ministro della Pubblica Sicurezza fino al 2012. Ora rischia l’ergastolo.
Da poche ore si è appresa la notizia che Genaro García Luna, considerato uno tra i più potenti Zar antidroga, è stato condannato negli USA per complicità con i narcotrafficanti.
L’accusa mossa contro di lui è quella di aver istituito un importante patto tra i cartelli e lo Stato che permetteva ai narcos di agire tranquillamente sul territorio messicano. A prova di questa ipotesi ci sarebbero i milioni di dollari che lo stesso Luna ha incassato negli anni dal cartello di Sinaloa.
Il cartello di Sinaloa è uno dei più famosi e pericolosi cartelli messicani, organizzazione mafiosa di cui lo Zar antidroga avrebbe dovuto occuparsi combattendola. Cinque i capi d’accusa che vedono Genaro García Luna colpevole.
Secondo la sentenza Luna avrebbe accettato numerose e corpose mazzetta da parte del cartello Sinaloa nel periodo in cui al comando c’era Joaquin Guzman conosciuto in tutto il mondo come “El Chapo”.
In cambio di queste mazzette Luna si occupa di predisporre corridoi sicuri ai narcotrafficanti per il traffico della cocaina ma non solo, si occupava anche di fornire protezione in caso di arresti e avvisava tempestivamente il cartello in caso di operazioni della polizia nei loro confronti.
Ora si è in attesa di conoscere la pena, l’uomo infatti rischia di ottenere l’ergastolo.
Genaro García Luna nei suoi anni lavorativi si è occupato di guidare l’Agenzia Federale messicana investigativa negli anni che vanno dal 2001 al 2005.
Dopo aver lasciato questo incarico è diventato ministro alla Pubblica Sicurezza fino al 2012, questo gli ha permesso di entrare in contatto con le agenzie di intelligenze e le forze dell’ordine di tutto il mondo, anche quelle americane.
Nel 2016 quando alla guida del Messico c’era Felipe Calderon fu colui che guidò la sanguinosa guerra ai narcotrafficanti. In quel periodo migliaia di militari furono spediti nelle varie città messicane per poter combattere i cartelli sul territorio.
Furono anni durissimi e dove la violenza dilagava tra le strade, portarono infatti a decine di migliaia di morti e all’inizio di una guerra che non si è più fermata. Quando Luna decise di lasciare il suo incarico si trasferì negli Stati Uniti ed è proprio qui che è stato arresto nel 2019, in Texas.
Andrés Manuel López Obrador, attuale presidente del Messico, ha dichiarato che spera che Luna decida di collaborare con le autorità. Una sua possibile collaborazione porterebbe non solo alla possibilità di ammorbidire la sua sentenza, che lo condannerebbe ad almeno 20 anni di carcere se non all’ergastolo, ma anche ad importanti rivelazioni.
Secondo le ipotesi più accreditate è che la vicenda che riguarda Luna non fosse isolata, ma che vi fosse un patto molto più grande che coinvolgesse i vertici dello Stato e anche l’ex presidente Calderon.
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