Generazione NEET: Italia prima in classifica per numero di under 30 non attivi in un percorso scolastico e professionalizzante. Ecco il drammatico scenario.
Le stime dell’Eurostat hanno confermato che l’Italia è il primo paese dell’UE dove i giovani under 30 appartengono alla generazione NEET. Si tratta della generazione di giovani che non lavora e non studia: le ragazze sono oltre il 20% e i ragazzi sono quasi il 18%. Sommando la popolazione di ragazze e di ragazzi, i ragazzi inattivi che non studiano e non lavorano sono circa il 19 percento. In termini assoluti, la platea di ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano sono circa 1,6 milioni.
Si tratta di un triste primato per l’Italia, che si conferma essere la prima in Europa per numero di ragazze e di ragazzi che non lavorano e non studiano. Anche se la generazione dei NEET è diminuita nel corso dell’anno 2022, l’Italia è il primo Paese del Vecchio Continente a contare il numero di giovani di età compresa tra i 15 ed i 29 anni che non lavorano, non sono impegnati in corsi di formazione e non studiano.
Sono le stime Eurostat a confermare il drammatico scenario della generazione inattiva. A contribuire all’incremento dei giovani inattivi che non studiano e non lavorano ci sono alcuni fattori, tra cui: gli ostacoli e le difficoltà di accesso al mercato occupazionale, la scarsa valorizzazione delle risorse umane nel sistema industriale italiano. Ancora alta rimane la quota dei giovani che dopo aver conseguito il Diploma di Maturità non intraprende alcun percorso universitario e non segue alcun corso professionale. Accanto ai NEET si affianca il fenomeno dei giovani laureati che si trasferiscono all’estero.
I dati Eurostat riferiti all’anno 2022 hanno confermato che i giovani che non lavorano e non studiano sono pari al 19%: le ragazze inattive addirittura raggiungono la percentuale del 20,5. Le ragazze NEET italiane sono superate da quelle romene, la cui percentuale ha superato il 25%. Se si guarda solo ai ragazzi, l’Italia occupa l’ultimo gradino della classifica contro il quasi 14,5% della Romania.
Oltre ai dati Eurostat riferiti ai giovani NEET under 30 se si analizzano anche i dati degli over 30, il trend degli inattivi è in crescita anche per chi ha superato i 30 anni. È quanto confermato da Confartigianato.
I dati Eurostat sulla generazione NEET fotografano che nel corso dell’ultimo decennio i ragazzi inattivi sono diminuiti tra il blocco dei 27. Dopo il massimo raggiunto nell’anno 2013 con 16,1% di ragazze e ragazzi inattivi, il trend ha invertito la rotta e la percentuale si è ridotta nel corso degli anni, eccetto nel 2020 (anno dello scoppio della pandemia). La percentuale si è ridotta raggiungendo l’11,7 percento l’anno scorso.
È sorprendente il dato che conferma la presenza delle donne come componente maggiore della generazione NEET. In certi paesi dell’UE la percentuale delle ragazze inattive è interiore a quella dei ragazzi NEET. Stiamo parlando dell’Estonia, del Belgio, di Lussemburgo e della Finlandia.
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