La Digos ha condotto delle indagini a Genova nei confronti di tre individui accusati di incitamento alla discriminazione e alla violenza.
In particolare, il gruppo faceva parte di un gruppo Telegram dedito alla discriminazione e all’incitamento alla violenza per motivi etnici, religiosi e razziali. Nel corso delle indagini sono stati trovati negli smartphone degli imputati anche contenuti pedopornografici.
Con un’azione coordinata della Polizia di Genova e della Direzione Distrettuale Antimafia, sono state emesse tre misure cautelari nei confronti di altrettanti individui accusati di far parte di un gruppo di incitamento alla violenza.
Queste persone, di cui 2 sono in carcere e uno agli arresti domiciliari, facevano parte di un gruppo Telegram dove venivano promossi la discriminazione e gli atti violenti nei confronti delle minoranze religiose ed etniche.
Ancora, oltre alle accuse di apologia di gravi crimini anche di tipo terroristico come omicidi e stragi, diffondevano anche materiale pedopornografico, infatti sono state rinvenute centinaia di foto che ora solo al vaglio degli investigatori.
Condotte dalla digos di Genova e dal Servizio per il contrasto dell’estremismo e terrorismo della Polizia di Genova, le indagini sono solo all’inizio ma hanno portato alla luce gravi indizi di colpevolezza verso i 3 indagati, ai quali sono stati sequestrati i dispositivi per venire a capo della questione.
Si cerca in queste ore di identificare le altre persone facenti parte del gruppo e ricostruire quindi l’intero gruppo che si dedicava a questa attività. Non è chiaro se alcune delle azioni di cui si parla nella chat siano state messe in atto oppure no e gli investigatori stanno lavorando anche su questo aspetto.
Secondo l’ordinanza del Gip, i tre accusati avrebbero realizzato uno scambio di materiali xenofobo, misogino, omofobo, antisemita e filonazista. Ora è tutto al vaglio degli inquirenti ma c’è di più, accanto a questa attività infatti prendeva piede quella della pedopornografia.
Si tratta di accuse gravissime di cui ora gli indagati dovranno rispondere in Tribunale.
I giovani tratti in arresto, di cui non è stata resa nota l’identità, condividevano contenuti nel gruppo Telegram chiamato “Blocco Est Europa” da anni.
Qui venivano esaltate stragi verso le minoranze che abbiamo citato in precedenza, inoltre si evidenziavano simpatie per l’operato di Hitler, in merito ai campi di concentramento che causarono la persecuzione e la morte di milioni di innocenti.
Addirittura, il gruppo filonazista aveva inaugurato una campagna di addestramento che insegnava a tirare con armi ad aria compressa, utilizzando come bersagli alcune immagini di cariche dello Stato. Ci si allenava in alcune zone abbandonate della città, nell’ottica di un progetto stragista di enormi dimensioni verso le Istituzioni.
Ancora, i ragazzi avrebbero compiuto attraverso il web, apologia di reati molto gravi quali omicidi e stragi anche di tipo terroristico.
Oltre a questo e all’istigazione alla violenza sessuale su minorenni, nelle chat venivano esaltati gli school shooters, ovvero coloro che compiono massacri di massa nelle scuole elementari e medie.
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