Non si fermano gli sbarchi dei migranti e in queste ore la Geo Barents ha raggiunto un barcone in difficoltà a largo della Libia.
L’Ong ha fatto sapere che a bordo ci sono 500 persone e le operazioni di salvataggio procedono lente perché le condizioni meteo in questa zona del Sar Maltese sono pessime e non è possibile attualmente soccorrere i migranti senza compromettere la loro sicurezza e quella degli uomini di Medici Senza Frontiere.
Lo abbiamo visto molto spesso, barconi sovraccarichi di persone si avventurano nelle acque del Mediterraneo per raggiungere il nostro Paese. Si tratta di imbarcazioni precarie che difficilmente reggono alla furia del mare, specialmente quando le condizioni meteo sono pessime come quelle che in queste ore stanno facendo da scenario al viaggio di 500 migranti che si trovano in difficoltà nella zona del Sar Maltese a largo della Libia.
Ieri Alarm Phone ha segnalato la situazione, riferendo che i migranti sono partiti dalla Libia. L’Ong è riuscita a stabilire con loro un contatto e dalle informazioni trapelate dalle diverse comunicazioni che ci sono state in queste ore, sappiamo che nella zona ci sono forti venti a 27 nodi e onde altissime che potrebbero far ribaltare l’imbarcazione da un momento all’altro.
“Nella nostra ultima chiamata ci hanno suggerito di rivolgerci alle autorità di malta, tuttavia ci appelliamo a tutti quelli che sono responsabili di questa zona perché bisogna salvarli subito”.
Al loro grido di aiuto ha risposto la Geo Barents, ormai famosa nave umanitaria di Medici Senza Frontiere che da tempo è al centro di polemiche perché effettua operazioni di salvataggio non sempre regolari se guardiamo al decreto sulla stretta delle operazioni in mare.
Questa ha raggiunto oggi la zona indicata da Alarm Phone e sappiamo che alle 4 di questa mattina già dal ponte della nave si intravedeva il barcone e ora questo viene monitorato a distanza ma non è possibile intervenire. Infatti, i volontari hanno spiegato che le condizioni meteorologiche sono troppo brutte per effettuare i soccorsi e si rischia di compromettere la sicurezza dei superstiti.
Il coordinamento delle operazioni è stato assunto dalla autorità de La Valletta, perché appunto la barca si trova in acque territoriali. Attorno a lei non c’è solo Mdf, ma sono arrivati anche altri due mercantili.
Alarm Phone continua a mantenere il contatto con i migranti chiedendo loro di mantenere la calma perché le avversità attuali non consentono di intervenire nell’immediato ma appena sarà possibile farlo, si procederà con il salvataggio per far terminare l’odissea di queste persone. È stato spiegato loro che qualsiasi salvataggio a causa di un maltempo simile, richiede tempo. Si spera che la situazione non degeneri ulteriormente e mentre monitoriamo la situazione di questo gruppo di migranti, ce ne sono altri che invece hanno raggiunto la terraferma.
Poche ore fa è arrivata nel porto di Salerno l’Ocean Viking con a bordo 92 naufraghi, tra cui alcune donne e 40 minorenni non accompagnati. I soccorso sono avvenuti mercoledì scorso, quando la nave dell’Ong Sos Mediterranee li ha individuati su un gommone sgonfio che di lì a poco sarebbe affondato.
I migranti si trovavano anche loro a largo della Libia, ma in acque italiane. Esausti e con alcune ustioni da carburante, sono stati subito tratti in salvo e alla nave umanitaria è stato assegnato il porto di Salerno, a 880 chilometri di distanza dall’area delle operazioni.
Proprio questo è uno dei motivi che ha destato maggiori polemiche in seguito al decreto legge sui salvataggi in mare, ovvero la lontananza da percorrere per raggiungere un porto sicuro, elemento di ulteriore stress per operatori del settore e migranti. Anche in questo caso le condizioni non permettevano il viaggio in sicurezza e infatti molti sono particolarmente scioccati come il giovane Amadou, 17enne che ha affrontato il viaggio da solo, raccontando al team di Ocean Viking che per quattro volte ha tentato di raggiungere l’Italia ma è sempre stato catturato e riportato nei centri detentivi in Libia.
Oggi i migranti sono scesi dalla nave per essere sottoposti ai controlli di rito e ricevere assistenza medica, lo stesso si spera possa accadere presto per i 500 che si trovano in difficoltà e che la loro storia possa avere un lieto fine, lo stesso che hanno avuto un gruppo di migranti ieri.
Sono 32 coloro che sono stati tratti in salvo dopo essere rimasti bloccati sull’isolotto di Lampione. Fra loro c’era anche una donna in stato di gravidanza avanzato e dei bambini.
Era stato l’elicottero Nemo della Guardia Costiera ad individuarli e soccorrerli poiché era impossibile avvicinarsi alla scogliera con le motovedette, sempre a causa del maltempo.
Le operazioni sono state rallentate dai forti venti, i quali probabilmente hanno spinto via la loro imbarcazione, della quale non c’era traccia nelle vicinanze. Alcuni superstiti sono stati trasferiti in ospedale, altri all’hotspot di Lampedusa, che finalmente non è così sovraffollato come poche settimane fa e con i nuovi arrivi è arrivato a circa 500 migranti, poco più della capienza ma mai come i numeri allarmanti dei giorni scorsi. Al momento non sono previsti trasferimenti per alleggerirlo.
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