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Georgia, la controversa bozza di legge sugli “agenti stranieri” che ha scatenato le proteste

La definizione di agente straniero non è altro che un modo alternativo per indicare una spia di un governo straniero.

I manifestanti pro Europa protestano contro la bozza di legge del Parlamento – Nanopress.it

L’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Josep Borrell ha ammonito la Georgia, affermando che la legge “è incompatibile con i valori e gli standard dell’Unione europea.” Il Paese è infatti sotto esame per diventare candidato all’ingresso nell’Unione.

La bozza di legge e il significato degli “agenti stranieri”

Il parlamento della Georgia ha sostenuto un progetto di legge che, se approvato, imporrebbe a organizzazioni non governative e media indipendenti che ricevono oltre il 20% dei loro finanziamenti dall’estero, di autodichiararsi come agenti stranieri per motivi di “trasparenza”. Nel mondo dell’intelligence sono definiti agenti stranieri le spie di governi stranieri e più in generale gli agenti dei servizi segreti operanti all’estero. 

I manifestanti sono scesi in piazza e ne è scoppiata una violenta protesta contro la bozza di legge. Nella capitale georgiana, Tbilisi, la polizia si è scontrata con i manifestanti. Spray al peperoncino e cannoni a acqua sono stati sparati sulla folla radunatasi fuori dal parlamento, nel tentativo di disperderla. Nella concitazioni alcune persone che avevano preso parte alla protesta sono cadute a terra, mentre il governo ha fatto sapere che 50 agenti di polizia sono rimasti feriti e la loro attrezzatura di protezione è stata danneggiata. Mentre 66 manifestanti sono stati arrestati.

Dopo lo scoppio delle proteste, tuttavia, il Parlamento ha reso noto che il dibattito sulla legge riprenderà “tra alcuni mesi”, dopo il parere del Consiglio d’Europa.

Le critiche interne e internazionali

Il progetto di legge è stato criticato e condannato sia in patria, sia fuori dai confini nazionali. Le opposizioni lo hanno paragonato alle leggi vigenti in Russia, in quanto temono possa limitare la libertà di stampa e far regredire la società civile georgiana verso una forma illiberale e antidemocratica. 

Josep Borrell-Nanopress.it

Sull’argomento è intervenuta anche l’Unione europea, che proprio in questi mesi sta valutando la richiesta della Georgia di diventare candidata all’ingressione nell’Ue. Una volta ottenuto lo status, il paese deve compiere molti sforzi in un iter che dura anni, per soddisfare stringenti requisiti e allinearsi ai valori europei. Solo a quel punto potrà ufficialmente entrare a far parte dell’Ue come nuovo Stato membro. A tal proposito è intervenuto proprio Josep Borrell, l’Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, affermando che il progetto di legge “è incompatibile con i valori e gli standard dell’Unione europea.”

Anche Ned Price, il portavoce del Dipartimento di Stato americano ha dichiarato che la legge rappresenterebbe un passo indietro nei diritti fondamentali del popolo della Georgia.

I timori

L’orizzonte europeo è sancito anche nella costituzione della Georgia. L’80% dei cittadini è d’accordo con l’adesione all’Unione. Tuttavia molti dei manifestanti, così come le opposizioni georgiane, temono che la legge possa mettere definitivamente fine alle aspirazioni di poter entrare a far parte del gruppo dei 27.

Inoltre all’interno del paese, che storicamente è stato anche parte dell’Unione sovietica, ci sono ancora influenze filorusse e sentimenti antioccidentali. Tant’è che il progetto di legge, come hanno fatto notare gli analisti, è molto simile a una legge russa del 2012 relativa agli “agenti stranieri”. Anche questa ha avuto l’obiettivo di sopprimere le Ong finanziate dall’Occidente, così come i media. Un manifestante georgiano ha detto all’agenzia Reuters: “La legge è russa come tutti sappiamo. Non vogliamo far parte dell’ex Unione sovietica, vogliamo far parte dell’Unione europea, vogliamo essere pro Occidente.”

Intervenendo sul tema, la presidente georgiana Salome Zourabichvili ha detto di essere con i manifestanti. Sono al vostro fianco. Oggi voi rappresentante la Georgia. Georgia che vede il suo futuro in Europa e non permetterà a nessuno di portarle via questo futuro.”

Diana Sarti

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