Geppi Cucciari divorzia dal marito Luca Bonaccorsi: dopo quattro anni di matrimonio l’oramai ex coppia – i due si sono sposati il 15 dicembre 2012 a Milano – scoppia per insuperabili incompatibilità caratteriali. A decidere il divorzio, stando alle indiscrezioni, è stata la comica dopo un periodo burrascoso, e la separazione non sarà consensuale. E pensare che solo poche settimane fa, Cucciari si definiva innamoratissima del marito, in un’intervista in cui aveva parlato anche di gelosia e del suo carattere non facile.
Finisce il matrimonio tra la comica sarda Geppi Cucciari e il giornalista Luca Bonaccorsi: a riportare la notizia del divorzio è il settimanale Oggi, che parla di una separazione dolorosa e non consensuale, decisa da lei dopo un periodo burrascoso.
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Dopo aver interpretato, nel 2014, una moglie depressa e in crisi col marito Paolo Kessisoglu nel film di Davide Marengo “Un fidanzato per mia moglie”, la Cucciari si trova a fare i conti con la dura realtà del divorzio nella vita reale. Una realtà arrivata nel giro di pochi mesi, visto che qualche tempo fa, a Vanity Fair, la comica aveva raccontato di essere innamorata di suo marito e di avergli voluto bene prima ancora di innamorarsi.
Ora sono invece arrivate ‘insuperabili incompatibilità caratteriali’ e un divorzio ‘tutt’altro che consensuale’, le cui pratiche – stando a quanto rivelato da amici della coppia al settimanale di gossip – sono state avviate mesi fa. E pensare che sempre a maggio Cucciari, a proposito dell’ex marito Luca Bonaccorsi, aveva spiegato di amare infinitamente la sua famiglia, il marito e gli amici. Cucciari aveva confessato di essere anche abbastanza gelosa, tanto da controllare anche il cellulare dell’altro e che la vita di coppia ideale, per lei, sarebbe stata quella con un uomo che non ti faccia mai venire voglia di controllare il suo telefonino. E a proposito del suo essere a tratti dura e brusca, aveva aggiunto di esserlo con chi ama e con le persone con cui lavora e che le piaceva l’idea di poter esprimere senza censure il primo pensiero che le viene in mente, ‘perché significa – aveva concluso – che quello che pensi non è mai troppo sgradevole’.