Si è concluso questa mattina il processo a carico di Angelo Bernardone, il 76enne di Chieti condannato a 14 anni di carcere per l’omicidio della moglie, Maria Rita Concese, 72 anni, morta il 26 dicembre del 2021, dopo essere stata gettata dal ponte sul fiume Osento.
![Mani di un'anziana](https://www.nanopress.it/wp-content/uploads/2023/07/Mani-di-unanziana.jpg)
L’esame autoptico accertò che la morte della vittima sopraggiunse per un arresto cardiaco, seguito all’inalazione di acqua e a un trauma cranico, riportato nell’impatto con il letto del fiume.
Uccise la moglie gravemente malata: anziano condannato a 14 anni
Si è concluso questa mattina con una condanna a 14 anni di carcere il processo a carico di Angelo Bernardone, 76enne di Casalbordino (Chieti). La Corte d’Assise di Lanciano ha concesso le attenuanti generiche all’uomo accusato di aver ucciso – il 26 dicembre di 2 anni fa – la moglie, Maria Rita Conese, due anni più giovane. Secondo quanto ricostruito, l’anziano gettò la moglie – affetta da una grave demenza vascolare e da Alzheimer – dal guardrail del ponte che sovrasta il fiume Osento. La vittima precipitò nel bosco, e poi nel letto del fiume, dove venne rinvenuto il corpo.
L’esame autoptico accertò che la morte della vittima sopraggiunse per un arresto cardiaco, seguito all’inalazione di acqua. L’imputato è stato interdetto in modo perpetuo dai pubblici uffici ed è stato disposto un risarcimento per i figli.
“Sono pentito, accetto il verdetto della Corte” sono le parole di Bernardone appena ricevuta la sentenza. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a 24 anni di reclusione, imputandogli le aggravanti che sono state escluse dalla Corte d’Assise. Il legale dell’anziano ne aveva chiesto l’assoluzione per insufficienza di prove.