Dovrebbero essere ghiacciai perenni, ma l’inquinamento sta compromettendo la staticità di alcuni di essi nell’Everest, in particolare i 5.500 ghiacciai presenti nella regione dell’Hindu Kush: se continueranno ad aumentare con questo ritmo le emissioni di gas serra, secondo gli scienziati essi perderanno oltre il 70 per cento del loro volume entro il 2100. L’allarme viene da una ricerca condotta da un pool di luminari internazionali, pubblicata sulla rivista The Cryosphere: il solo modo per scongiurare una tale previsione catastrofica è ridurre le emissioni e l’influenza che esse hanno su temperature, neve e pioggia.
Le conseguenze di un eventuale scioglimento dei ghiacci sarebbero terrificanti per l’agricoltura e la produzione di energia idroelettrica: secondo gli scienziati che hanno studiato il fenomeno, i ghiacciai di questa area vasta 400 chilometri si sciolgono più velocemente perché il livello di congelamento, cioè la quota in cui si raggiunge la necessaria temperatura di 0 gradi, è destinato a salire parallelamente con l’aumento della temperatura dell’aria. Quest’area dell’Everest è situata nella zona nepalese dell’Himalaya, luogo che ospita alcune delle vette più alte del mondo, che sembrava essere immune allo scioglimento dei ghiacci, ma i cambiamenti climatici dovuti all’inquinamento prodotto dall’uomo stanno mettendo a dura prova anche questa porzione di pianeta.
Walter Immerzeel, ricercatore dell’università olandese di Utrecht e co-autore dello studio, spiega in dettaglio: ‘il livello di congelamento varia tra i 3.200 metri a gennaio e i 5.500 metri ad agosto. Sulla base dei dati storici della temperatura e il riscaldamento previsto nel 2100, questo potrebbe aumentare di 800-1.200 metri. Un aumento simile non solo ridurrebbe gli accumuli di neve sui ghiacciai, ma esporrebbe oltre il 90 per cento delle superfici attualmente ghiacciate allo scioglimento durante i mesi più caldi‘. Gli stessi scienziati comunque tengono a sottolineare che le loro sono soltanto delle proiezioni, che potrebbero essere corrette o addirittura ribaltate nel caso in cui si intervenisse seriamente in ambito internazionale per contrastare i cambiamenti climatici. Ma per quanta cautela e prudenza si possano mettere in campo nell’illustrazione di questi dati, ‘il segnale di cambiamenti futuri nella regione è chiaro e convincente‘, concludono gli esperti.