L’arma era nascosta in un terreno poco distante dall’abitazione in cui viveva la 31enne, freddata da un proiettile esploso a una certa distanza alle sue spalle.
L’esame autoptico sul corpo della donna ha confermato la presenza di un proiettile nel cranio di Rkia Hannaoui. Al momento è stato aperto un fascicolo d’inchiesta contro ignoti, ma per la morte della giovane madre non ci sono ancora indagati.
A fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto alla donna sarebbe stato il figlio piccolo, che avrebbe visto la madre crollare a terra, mentre faceva una videochiamata con la madre, rimasta in Marocco. La donna cadendo avrebbe battuto la testa sul fornello. Dopodiché avrebbe chiamato il fratellino più grande e insieme avrebbero contattato il padre, che in quel momento stava lavorando nei campi.
Trovata l’arma che ha ucciso Rkia Hannaoui
È stata rinvenuta questa mattina, nascosta in un rudere poco distante da casa, la pistola che potrebbe aver ucciso Rkia Hannaoui, la 31enne di Ariano Polesine, morta lo scorso mercoledì, dopo essere stata trovata in fin di vita dai suoi figli il giorno prima. La pistola è stata scoperta in un terreno poco distante dall’abitazione in cui la vittima viveva con il marito e i figli. L’esame autoptico svolto nelle scorse ore sul corpo della donna ha confermato la presenza di un proiettile nel cranio.
Come riferisce La Stampa, il ritrovamento della pistola potrebbe dare un’importante svolta alle indagini, che sembravano essere a un punto morto. La donna è stata trovata priva di sensi dai suoi figli lo scorso martedì pomeriggio, mentre il marito era al lavoro. Trasferita in ospedale, è morta il giorno successivo per le gravi conseguenze del ferimento.
Aperto un fascicolo d’indagine
Al momento il fascicolo d’indagine aperto dagli inquirenti resta a carico di ignoti, ma i militari avrebbero posto sotto sequestro alcuni fucili al padrone di casa della vittima, che vive al piano di sopra. Dalle armi dell’uomo mancherebbe proprio una pistola, che potrebbe essere quella ritrovata stamattina in campagna.
L’esame autoptico sul corpo di Rkia dovrà confermare o meno se il colpo che l’ha ucciso sia partito proprio da quell’arma. L’uomo ha però negato sia il sequestro, sia la mancanza della pistola fra le armi che ha in dotazione. A fornire ulteriori dettagli su quanto accaduto alla donna, sarebbe stato il figlio piccolo, che avrebbe visto la madre crollare a terra, mentre faceva una videochiamata con la madre, rimasta in Marocco. La donna cadendo avrebbe battuto la testa sul fornello. Dopodiché avrebbe chiamato il fratellino più grande e insieme avrebbero contattato il padre, che in quel momento stava lavorando nei campi.