In Giappone presto verranno ratificate nuove leggi per costringere i lavoratori ad andare in vacanza. Nella nazione orientale non sembrano esserci i problemi di assenteismo che invece sono presenti in Italia, anzi, i lavoratori giapponesi sono così riluttanti a lasciare i loro uffici che, ad esempio solo nel 2013, hanno preso meno della metà delle ferie loro spettanti. Tutto questo porta al rischio di morti premature (leggi suicidi) per stress ed eccesso di lavoro. Ecco perché il governo mira al cambio delle norme.
Sebbene le ferie cui si ha diritto e le feste nazionali siano state aumentate, i giapponesi continuano a evitare di andare in vacanza. Il governo ora vuole aumentare il totale di lavoratori che godono delle ferie, fino al 70 per cento entro il 2020. Secondo uno studio dell’Istituto giapponese per la politica del lavoro e per la formazione, più della metà dei lavoratori hanno affermato semplicemente di non avere tempo per le vacanze, a causa del pesante carico di lavoro. Il problema è che il troppo lavoro potrebbe essere alla base di 2.323 suicidi (nel 2013) secondo i dati governativi.
Molti lavoratori chiamati in causa hanno detto che prendere le ferie durante questo periodo in cui l’economia appare così stagnante, rischiava di essere percepito come una mancanza di volontà e di impegno. Ad ogni modo, le aziende giapponesi ora chiedono al loro personale di andarsene in ferie al più presto. Anzi, una recente legge sottoposta al Parlamento costringe le aziende a fare in modo che i lavoratori prendano almeno cinque giorni di ferie pagate l’anno. Il governo nipponico punta quindi a ridurre la percentuale di coloro che lavorano più di 60 ore a settimana a meno del 5% entro il 2020.