Chiunque possegga un giardino o un terrazzo ama adornarlo con la presenza di piante e fiori freschi. Per preservare la salute di questi ultimi anche nelle calde giornate estive, occorre prestare delle piccole attenzioni come, ad esempio, innaffiare in una specifica fascia oraria.
Per avere il nostro “angolo verde” sempre in perfette condizioni, è necessario prendersi cura quotidianamente e regolarmente dei fiori e delle piante che scegliamo di acquistare. Avere delle piccole accortezze nei loro confronti non richiede molto tempo, può essere un rilassante passatempo e, inoltre, aiuterà a donare un aspetto incantevole alle nostre case e ai nostri giardini.
Ecco, a tal proposito, alcuni step da seguire quando ci occupiamo di innaffiare le piante, in particolare, quelle appartenenti alla categoria delle acidofile, come, ad esempio, le azalee, le ortensie, le camelie e le mimose.
Il metodo perfetto per innaffiare le acidofile
Malgrado ciò che si possa pensare, innaffiare le nostre piante, in particolare le acidofile, è un’operazione che richiede l’applicazione di piccole accortezze quali, ad esempio, l’oggetto da utilizzare per bagnare e l’orario ideale in cui farlo.
Come prima cosa, è bene sottolineare che è preferibile bagnare le acidofile con uno spruzzatore – contenente acqua nebulizzata e priva di calcare – solo sulle foglie, in modo da evitare ristagni idrici che andrebbero, inevitabilmente, a danneggiare la pianta.
Infine, non dimentichiamo di innaffiare le acidofile nelle ore serali in quanto, se lo facessimo di giorno, la luce calda del sole rifletterebbe sulle foglie, bruciandole.
L’importanza del terreno
È doveroso specificare, inoltre, che ad appartenere alla categoria delle acidofile sono tutte quelle piante che, come suggerito dal nome stesso, per crescere in maniera ottimale hanno bisogno di essere piantate in un terreno acido, quindi, con un PH inferiore a 7.
Cosa fare nel caso in cui il nostro terreno fosse alcalino e, dunque, con un PH superiore al valore precedentemente indicato? Per renderlo più acido e adatto ad accogliere le nostre acidofile possiamo utilizzare i classici fertilizzanti; per rispettare la natura (e la nostra salute), è possibile ottenere lo stesso risultato aggiungendo al terriccio dei fondi di caffè o, in alternativa, un modesto quantitativo di cenere.
Un metodo molto semplice per constatare il PH del nostro terreno è piantare delle ortensie: se il fiore della pianta è rosa, vuol dire che siamo in presenza di un terreno alcalino; se il colore dell’ortensia è blu, invece, è indice di un terreno acido.