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Ogni tanto anche i grandi scivolano e stavolta è toccato ad Antonio Ricci. Il suo Giass è un flop e Gad Lerner non ha perso l’occasione per rinfacciarglielo. Il giornalista ha affidato il proprio pensiero a un tweet fortemente ironico, con cui dà il benvenuto al papà di Striscia nel girone dei ‘perdenti’.
Non succede tutti i giorni che Antonio Ricci fallisca un colpo, di conseguenza tocca approfittarne quell’unica volta in cui ciò accade. Il fallimento porta il nome di Giass, show in onda la domenica in prima serata, affidato alla verve comica del duo Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu. La vivace accoppiata, cresciuta tra le fila delle Iene e arrivata a calcare il palco dell’Ariston, non è riuscita a salvare un format che non ha convinto praticamente nessuno.
La seconda puntata di Giass, andata in onda il 23 marzo 2014 ha fatto segnare degli ascolti disastrosi per quella che è la rete ammiraglia di Mediaset. Poco più di 2 milioni di telespettatori si sono sintonizzati su Canale 5, riportando un inglorioso share del 7%. Basti dire che la serie tv La Bibbia, trasmessa in contemporanea su Rete 4, ha raddoppiato questi numeri.
Non stupisce che ovunque oggi si parli di flop e di una più che probabile chiusura di Giass, che con cifre simili non può certo andare lontano. L’infallibile Antonio Ricci stavolta ha preso una bella cantonata e gli addetti ai lavori si sono premurati di farglielo notare.
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Tra tutti spicca Gad Lerner, che ha affidato il suo velenoso pensiero a un cinguettio su Twitter:
‘Il fiasco di Giass segnala una felice evoluzione del gusto degli italiani. Prima o poi doveva accadere. Benvenuto Ricci fra noi perdenti.’
Il giornalista ne sa qualcosa di flop, e come lui tanti altri, che si sono visti troncare i rispettivi programmi a causa di ascolti imbarazzanti. Mai ci si sarebbe aspettati che la stessa sorte potesse toccare al mago Ricci ed è questo che ha provocato tanto rumore.
Ma del resto gli ingredienti per un insuccesso ci sono tutti. Le critiche piovute addosso al programma sono le più disparate, si va dall’accusa di volgarità gratuita a quella di eccessiva staticità, passando per la rimarcata mancanza di idee. Quello che però più si rimprovera al programma è il fatto di essere vecchio, a dispetto dell’età dei suoi conduttori, fedele a un’impostazione televisiva ormai desueta e poco attraente per il pubblico. Forse si credeva che bastasse un nome a tramutare i sassi in oro, ma chiaramente così non è.
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