Orrore a Giffoni: una donna di 50 anni è stata rinchiusa a lungo nella gabbia del cane, costretta a rimanerci anche in presenza degli escrementi dell’animale, è stata sottoposta a violenza fisica, sessuale e psicologica. La ferocia dell’ex compagno, un uomo di 44 anni, anche lui di Giffoni, era senza limiti: nella denuncia si legge di comportamenti agghiaccianti, come sigarette spente direttamente sul corpo della vittima. Un calvario che sembrava non avere fine, poi per fortuna, la donna ha trovato il coraggio di denunciare il suo aguzzino.
Proprio nella città famosa per il Festival del Cinema, si è consumata una tragica vicenda che ha avuto inizio nel 2013, 4 anni di minacce di morte, torture fisiche e morali, e persino estorsione: la donna era stata infatti obbligata dall’uomo a pagare le rate di un mutuo intestato alla madre di lui, ma acceso a vantaggio esclusivo dell’imputato. Per ottenere quei soldi, l’uomo era stato capace di tutto: nella denuncia sono contenuti anche i ripetuti messaggi di minaccia rivolti alla donna per costringerla a pagare.
E’ da poco che la donna ha avuto il coraggio di denunciare e proprio ieri si è tenuta l’udienza preliminare davanti al gup del tribunale di Salerno, Elisabetta Boccassini (poi aggiornata al prossimo 7 giugno). La vittima 50enne ha scelto di essere presente in aula: un’altra grande dimostrazione di coraggio. Attualmente l’uomo è accusato di violenza sessuale, maltrattamento, estorsione, stalking, minaccia e ingiuria. Secondo le dichiarazioni della donna, il calvario sarebbe iniziato subito dopo l’inizio della convivenza.
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