Gina Lollobrigida non ha bisogno di un amministratore di sostegno come chiesto dal figlio Milko Skofic. È quanto stabilito dal Giiudice tutelare di Roma, che ha disposto l’archiviazione del ricorso presentato dal primo figlio dell’attrice, Milko Skofic, nato nel 1957 dal matrimonio con il medico Milko Skofic, dal quale l’attrice avrebbe poi divorziato nel 1971.
Il Giudice Tutelare Nicoletta Orlandi ha confermato i rilievi già espressi dal Pm circa l’insussistenza di ogni presupposto al riguardo, ritenendo Gina Lollobrigida “dal punto di vista mentale autonoma, congrua e lucida”. L’attrice e artista originaria di Subiaco, in provincia di Roma, e che una settimana fa ha compiuto 87 anni, era stata coinvolta dal figlio in questo procedimento che viene riservato, appunto a persone non più autonome e può essere richiesto dai parenti per la cura della persona e l’amministrazione del patrimonio. L’iter della legge che regola l’assegnazione prevede che proprio i parenti più vicini adempiano a questo compito, sarebbe quindi potuto essere proprio Milko Skofic l’amministratore della madre.
I legali dell’attrice di Pane amore e fantasia hanno intanto evidenziato i danni di immagine subiti dalla Lollobrigida a causa di questo procedimento e non sono da escludere ulteriori sviluppi in questo senso per la richiesta di un adeguato risarcimento. La vita privata della Lollo non smette di essere rocambolesca. Risale a solo un anno fa la vicenda del raggiro subito da Javier Rigau, un amico più giovane di 30 anni che avrebbe pianificato e inscenato un finto matrimonio con la diva del cinema.