Ginnastica, il presidente del Coni Malagò rivela: “Ho la mail piena di denunce”

Il presidente del Coni Malagò, insieme al procuratore capo di Milano Viola, hanno firmato un progetto per contrastare le violenze nello sport, dopo le numerose denunce arrivate in questi mesi.

Giovanni Malagò
Giovanni Malagò – Nanopress.it

Il caso degli abusi nel settore della ginnastica ritmica e in quella artistica ha fatto scalpore negli ultimi mesi, dopo le diverse denunce arrivate da numerose atlete.

Il presidente del Coni Giovanni Malagò questa mattina ha firmato un protocollo che unisce giustizia penale e sportiva, per preservare le atlete dalle violenze e dagli abusi. Ecco cosa ha detto in quest’occasione.

Giovanni Malagò: “Ho la mail piena di denunce, siamo informati di tutto”

Non si fermano le polemiche accese dopo le denunce dei casi di violenza nello sport, in particolare nel mondo della ginnastica, in cui diverse atlete hanno condiviso le loro storie di abusi.

Un gruppo di ginnaste con l'allenatrice Emanuela Maccarani
Un gruppo di ginnaste con l’allenatrice Emanuela Maccarani – Nanopress.it

Il caso continua ad essere molto serio, ecco perché questa mattina presso la procura di Milano il presidente del Coni Giovanni Malagò è intervenuto, insieme al procuratore capo Viola.

Stamattina, infatti, hanno firmato un protocollo che è stato realizzato per contrastare al massimo questi episodi, in maniera efficace, o almeno di più di quanto è stato fatto in passato.

In quest’occasione, è stata indetta una conferenza stampa, in cui Malagò ha risposto ai giornalisti, che hanno chiesto se le stesse situazioni si fossero mai palesate in altri sport, oltre alla ritmica.

Il presidente Coni ha risposto così:

Ho un indirizzo di posta elettronica dove arriva di tutto, siamo informati di tutto e giriamo a chi di competenza ogni caso, sicuramente qualsiasi tipo di denuncia viene inviata ai giusti canali e poi è tutta da verificare la veridicità dei fatti

Questo caso, quindi, potrebbe essere stato solo l’apice di una situazione che è, invece, presente in tanti altri settori simili in Italia, o almeno così si carpisce dalle parole del presidente Coni.

L’appello delle azzurre della ginnastica: “Non chiamateci Farfalle”

Dopo questo scandalo enorme, scatenato pochi mesi fa, le ragazze che hanno fatto parte della squadra italiana di ginnaste hanno reso pubblico un appello.

Fino ad oggi, le componenti della Nazionale di Ginnastica Ritmica sono sempre state soprannominate “Farfalle”, ma dopo tutto questo il soprannome non vale più.

Infatti, tramite i social, la capitana Alessia Maurelli insieme a Martina Centofanti hanno pubblicato l’immagine di una farfalla azzurra con l’ala spezzata, simbolo della situazione in cui sono, di un equilibrio che è stato spezzato, una libertà che è stata lesa.

Un appello chiaro, una decisione relativa allo scandalo, che per anni è stato nascosto e che ora è sottoposto al verdetto della giustizia.

Ora, infatti, si attendono gli sviluppi dell’inchiesta giudiziaria in corso alla procura di Monza, relativa all’Accademia di Desio, dove sono accaduti diversi casi di abusi.

Emanuela Maccarani, direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica, è indagata per i presunti maltrattamenti, dopo le diverse denunce.

Secondo quanto riportato anche da Malagò, la decisione per il possibile rinnovo o la sospensione della Maccarani arriverà a breve, dopo un consiglio federale che si terrà domani.

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