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Giochi Nazionali Estivi Special Olympics, le olimpiadi italiane dedicate ad atleti con disabilita intellettive

[didascalia fornitore=”ansa”]Il presidente del CONI, Giovanni Malagò, durante la conferenza stampa di presentazione dei XXXIV Giochi Nazionali Estivi 2018[/didascalia]

Si è svolta a Montecatini Terme, presso l’ippodromo SNAI Sesana, la cerimonia d’apertura dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics edizione 34, le olimpiadi italiane dedicate ad atleti con disabilita intellettive. La manifestazione, organizzata nell’anno del 50° anniversario di Special Olympics nel mondo, rappresenta il più grande evento nazionale di sempre in questo settore, sia per numeri di atleti in gara che per discipline sportive proposte.

Oltre 3000 gli atleti in gara, arrivati nei territori ospitanti di Montecatini e Valdinievole che dal 4 al 10 giugno si sono sfidati in 18 discipline sportive: atletica leggera, badminton, bocce, bowling, calcio a 5, canottaggio, dragon boat, equitazione, ginnastica artistica e ritmica, indoor rowing, golf, nuoto, nuoto in acque aperte, pallacanestro, pallavolo unificata, rugby, tennis e tennis tavolo.

L’evento, reso possibile grazie alla collaborazione fra Snaitech e Special Olympics Italia, promuove la cultura del rispetto e dell’inclusione, coinvolgendo atleti da ogni parte d’Italia.
Una collaborazione giunta al secondo anno di attività, che va ad incrementare l’impegno promosso nell’organizzazione dell’evento con la novità del 2018: il programma di volontariato “My Special Days”

“Ospitare questa fiamma olimpica è per noi un misto di orgoglio ed emozione – afferma Fabio Schiavolin, Amministratore Delegato Snaitech -. È una manifestazione che incarna i valori più autentici dello sport, che ci porta a condividere con questi ragazzi un’avventura umana e sportiva straordinaria”.

“La nostra collaborazione con Special Olympics è iniziata lo scorso anno ed è stata ampliata in questo 2018”, prosegue Franco Schiavolin. “Quest’anno abbiamo raddoppiato lo sforzo, scendendo in campo assieme agli atleti attraverso l’iniziativa “My Special Days”, con 130 dipendenti che partecipano alla manifestazione come volontari. Crediamo sia il miglior segnale di rispetto dei valori di inclusione che la manifestazione è riuscita a trasmettere negli anni”.

Una manifestazione che vuole essere un simbolo di inclusione, una dimostrazione di quanto lo sport rappresenti uno strumento efficace nel favorire l’inclusione delle persone con disabilità intellettive nella società, al fine di abbattere ogni pregiudizio e forma di emarginazione. Tutti gli atleti infatti, a prescindere dal grado di capacità raggiunto, hanno avuto l’opportunità di gareggiare per provare a vincere, sperimentando i propri limiti e venendo premiati nel momento in cui portano a termine la gara.

Ed è stato un vero e proprio cerimoniale olimpico quello andato in scena all’ippodromo SNAI Sesana di Montecatini Terme, con musica e spettacolo a fare da cornice alla sfilata degli atleti in gara. Dopo le esibizioni musicali di Syria, l’accensione del tripode simbolo della manifestazione, che ha decretato il via definitivo dei Giochi. La fiaccola, partita da Firenze lo scorso 16 maggio, ha raggiunto il braciere simbolo della manifestazione dopo aver attraversato 18 Comuni del territorio, assumendo il valore della coesione e dell’inclusione, veri e propri principi cardine della manifestazione.

Musica e spettacolo si sono alternati al protocollo olimpico, fino al suggestivo e solenne momento dell’accensione del tripode, con il giuramento dell’atleta Special Olympics: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi, che io possa tentare con tutte le mie forze”.

“Vedere la fiamma che si accende vicino a te è molto emozionante, è un fuoco che chiama gli altri a venire qui per incontrarci, per conoscerci e avere un mondo di integrazione, senza differenze”, le parole di Enrico Cerruti, ultimo tedoforo nella cerimonia d’apertura. “Ero come un punto di riferimento per tutti gli altri spesso non ci si vuole integrare con i ragazzi disabili ma, quando si cerca di farlo, le emozioni in gioco sono enormi. Vincere, nello sport, è bello, ma anche se sei il migliore è giusto aiutare il prossimo, così siamo tutti uguali”, conclude l’atleta.

In collaborazione con AdnKronos

Kati Irrente

Giornalista per vocazione, scrivo per il web dal 2008. Mi occupo di cronaca italiana ed estera, politica e costume. Naturopata appassionata del vivere green e della buona cucina, divido il tempo libero tra musica, cinema e fumetti d'autore.

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