Non si dà pace – e come potrebbe essere altrimenti – Vittorio Pisanu, il papà delle due adolescenti, Giulia e Alessia, travolte e uccise da un treno dell’alta velocità la scorsa domenica mattina a Riccione.
La sera prima, le due ragazze erano state a ballare in un locale della riviera – il famoso ‘Peter Pan’ – e la mattina della tragedia avrebbero dovuto fare rientro a casa con il treno, ma alla stazione di Riccione la tragedia che ha strappato la vita alle due adolescenti.
L’ultima telefonata di Alessia e Giulia Pisanu
Erano arrivate a Riccione sabato pomeriggio, per trascorrere la serata nella discoteca più famosa del litorale romagnolo.
Al ‘Peter Pan’, le sorelle Giulia e Alessia Pisanu, 17 e 15 anni, avevano passato la notte, poi l’indomani mattina, al momento di rientrare a casa, si erano accorte di essere state derubate del cellulare e dei soldi.
Così un ragazzo che era stato nello stesso locale, insieme a un amico, si è offerto di lasciarle alla stazione di Riccione, da cui avrebbero preso il treno per tornare a casa.
Su quel treno però Giulia e Alessia non sono mai salite. Un convoglio dell’Alta Velocità, partito da Pescara e diretto a Riccione, le ha travolte, uccidendole sul colpo.
Prima di arrivare alla stazione, le ragazze si erano fatte prestare il cellulare dal giovane che le aveva portate in stazione, per rassicurare il papà e avvisarlo che presto sarebbero rientrate a casa.
A Madonna di Castenate, nel Bolognese, Giulia e Alessia non sono mai rientrate. Quel convoglio, che viaggiava a oltre 200 chilometri orari, ha spezzato in un istante le loro vite.
La disperazione del papà
Su quanto sia successo alle due sorelle sono in corso le indagini delle forze dell’ordine. Stando al racconto di alcuni testimoni, la più piccola delle due, Alessia, si sarebbe seduta sui binari, e Giulia, nel vano tentativo di allontanarla, sarebbe morta con lei.
Intanto non riesce a darsi pace – e come potrebbe essere altrimenti – Vittorio Pisanu, il papà delle due ragazze.
“Dovevo accompagnarle io, come facevo sempre, poi aspettarle fuori e riportarle a casa con la mia macchina. Sabato non sono stato bene, e non me la sono sentita di guidare. Giulia e Alessia ci tenevano ad andare alla festa in discoteca, così ho detto: ma sì, per una volta potete prendere il treno da sole”
ha raccontato il papà di Giulia e Alessia, a cui è toccato il duro compito del riconoscimento ufficiale.
Al momento è stata aperta un’indagine a modello 45, senza reato, né indagati.
La scuola di Alessia, la più piccola delle due sorelle, ha voluto ricordare la sua alunna con un commovente post su Instagram, in cui ha condiviso uno dei disegni che la 15enne, appassionata d’arte, aveva realizzato.
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