L’intervento di Giorgia Meloni al festival delle Regioni, mentre fuori a Piazza Carignano continuano le proteste degli studenti per l’arrivo della premier: le priorità del governo.
Giorgia Meloni al festival delle Regioni nel suo lungo intervento ha dettato le priorità del governo, ossia sanità, redditi e natalità. La premier sull’energia, i rapporti con l’Africa in tema anche immigrazione, Pnrr, autonomia finanziaria. Continuano gli scontri tra polizia e manifestanti. Alcuni studenti (circa 300) erano scesi in piazza per protestare contro l’arrivo della premier a Torino. Nel pomeriggio gli agenti hanno effettuato alcune cariche di alleggerimento: un ferito tra gli studenti e diversi contusi.
Al teatro Carignano di Torino oggi è stata la volta di Giorgia Meloni. La giornata conclusiva del festival delle Regioni è stata quella della premier, che ha descritto l’Italia come “un mosaico di territori dalla grande potenzialità”.
Meloni ha detto di sentire la responsabilità dal punto di vista governativo, e si è detta concentrata sui numeri problemi da affrontare. Uno su tutti l’energia, con il Piano Mattei per l’Africa in cima alla lista. Un progetto, dice la premier, che andrà avanti tra il Parlamento e i paesi africani per dare loro aiuto e fare fronte all’emergenza migratoria: “Ridare un ruolo all’Italia nel Mediterraneo. Possiamo da questi rapporti diventare l’hub di approvvigionamento energetico d’Europa”. Africa, dice Meloni, che a differenza dell’Europa non ha problemi di approvvigionamento di energia ma che è invece un “paese” ricco, con grandi potenziali di energia.
Capitolo Pnrr, il piano del 2021 non avrebbe dato a detta della presiedete del Consiglio il giusto peso alle Regioni sulla programmazione. Il governo si è impegnato dunque a dare un’alternativa intervenendo sui fondi di coesione e strategie a disposizione. Risorse che vanno gestite meglio, dice la premier, perché le cose da fare sono molte e la nazione deve tornare competitiva in un breve lasso di tempo.
Le parole di Giorgia Meloni vanno poi in favore dell’autonomia finanziaria per “dare alle Regioni più potere”. Regioni che avrebbero dimostrato di avere speso i soldi melmoso giusto, e questa è l’occasione per garantire uguali diritti a tutti i cittadini oltre che per avere un’Italia più coesa, unita e forte.
Anche quello dello snellimento delle tempistiche dei lavori nel campo edile è stato uno dei temi toccati dalla premier, che ha ricordato come quest’anno siano previste delle riforme. Meloni preme inoltre per “cambiare l’architettura istituzionale, permettere ai cittadini di decidere da chi farsi governare” in favore della famosa “stabilità dei governi”. I governi, sostiene Meloni, non possono andare avanti un anno, un anno e mezzo, senza strategia.
Come aveva fatto ieri in apertura del suo discorso Sergio Mattarella, anche Giorgia Meloni tocca il tema della sanità, parlando delle liste d’attesa che andranno abbattute e di lavoro da compiere passo dopo passo (intanto in Italia a causa delle carenze del settore pubblico, un cittadino su tre per visite e consulenze si rivolge al privato). Le altre priorità del governo, afferma la premier, sono i redditi e la natalità.
A piazza Castello intanto, nella zona della prefettura di Torino continuano i cortei dei manifestanti. Studenti scesi in piazza per protestare contro il suo arrivo in città. Nelle prossime ore Meloni si sposterà insieme a Calderoli, Massimiliano Fedriga e i presidenti presenti al museo Risorgimentale dove avrà luogo la celebrazione dei 40 anni della conferenza Stato-Regioni. La premier deporrà dei fiori sul banco una volta occupato dal primo presidente del Consiglio d’Italia, Camillo Benso conte di Cavour.
Fuori dalle sedi dell’evento però continuano le tensioni. Gli agenti in schieramento antisommossa hanno manganellato e caricato diversi studenti scesi in piazza per un corteo di protesta contro Giorgia Meloni. Il corteo era stato bloccato dalla polizia in piazza Castello.
Circa 300 i manifestanti, giovani studenti alcuni anche giovanissimi. Secondo i testimoni tra gli studenti si conta qualche contuso e un ferito dopo lo scontro con la polizia. La premier è stata accolta da cori come “Meloni non sei la benvenuta“, scritta comparsa anche nello striscione in testa al corteo davanti a Palazzo Nuovo (sede dell’inversa subalpina della facoltà di Lettere).
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