Giorgia Meloni e Urusla von der Leyen sono atterrate in mattinata a Lampedusa: il piano d’azione in 10 punti per sostenere l’emergenza.
L’arrivo di Giorgia Meloni e Urusla von der Leyen a Lampedusa in mattinata, alle 9:40. La visita istituzionale è continuata al molo di Favaloro, poi al porto e in conferenza stampa nella sala dell’aeroporto. La presidente della Commissione europea presenta un piano di azione in 10 punti: “Potete contare sull’Ue“, dice von der Leyen al popolo. Intanto in città continuano le manifestazioni dei cittadini, che si dicono continuamente presi in giro, da anni. Oggi l’incontro di pochi minuti tra il rappresentate Giacomo Sferlazzo e il questore di Agrigento. la gente ha chiesto di incontrare la premier Meloni.
La visita a Lampedusa delle due leader, del governo e della Commissione europea, non ha placato gli animi sull’isola. I cittadini, che negli scorsi giorni avevano già alzato la voce, chiedono non solo di incontrare la premier, ma che Lampedusa non diventi una tendopoli. L’Isola deve essere bypassata dice Giacomo Sferlazzo, a capo del movimento socio-politico Pelagie Mediterranee. Il manifestante nella giornata di oggi ha parlato di una comunità presa in giro castamente negli anni: “Ho visto venire qui le più alte cariche dei governi internazionali, ma non è mai cambiato niente. Il governo deve coordinare militari, questore, ed essere chiaro“.
In questo contesto, dopo l’emergenza dei migliaia di migranti arrivarti a Lampedusa, oggi Giorgia Meloni e Urusla von der leyen – duo riproposto dopo le visite in Tunisia sempre per trattare la questione migranti – sono arrivate sull’Isola siciliana per proporre un piano d’azione che la presidente della Commissione Ue ha presentato in 10 punti.
Prima c’è stata la visita al molo Favaloro, che ha visto passare migliaia di migranti (oltre 11mila) nelle ultime settimane ed è stato teatro anche di momenti di tensione. Meloni e von der Leyen si sono soffermate ad osservare la flotta di barchini attraccati al porto, con i quali i migranti hanno raggiunto l’Italia dal Nord Africa.
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato anche un pescatore locale, che ha richiamato l’attenzione della premier dal molo affermando con frustrazione: “E’ da anni che siamo in questa situazione“. Poi Meloni si è rivolta all’uomo, il quale ha rivelato: “Mi ha detto che ci farà lavorare”.
Sulla questione ecologia che riguarda il cosiddetto “cimitero dei barchini” è intervenuto anche il vicesindaco di Lampedusa, il quale ha affermato di avere ricevuto rassicurazioni dalla premier: “Ci ha detto che sarà ripulito, è un pericolo per l’ambiente. I pescatori inoltre non riescono nemmeno ad uscire” ha concluso Attilio Lucia.
Dopo il tour alle 11:20 è stato il momento della conferenza stampa all’aeroporto, per fare il punto sull’emergenza.
A metà mattinata è arrivata la conferenza congiunta da parte di Giorgia Meloni e di Ursula von der Leyen. Il presidente del Consiglio ha parlato di problema che coinvolge tutti, e che davanti a questi numeri bisogna andare in sostegno agli stati di frontiera: “Credo che questo segnale dia consapevolezza, bisogna contrastare le partenze illegali” ha dichiarato la premier.
La parola d’ordine di Giorgia Meloni è ancora “battaglia ai trafficanti di esseri umani”, poi arriva l’appello ai Paesi che membri, chiamati a collaborare. la premier ha anche sollecitato maggiori interventi da parte dell’Onu, e strumenti più efficaci da mettere in campo come Ue.
Temi di cui si discuterà al consiglio Europeo di ottobre, sostiene Meloni, che poi si dice fiduciosa per una soluzione e ottimista. E’ in gioco, dice ancora la premier, il futuro dell’Europa. “Sfide come queste, epocali, dipendono dalla capacità dell’Europa di affrontare le difficoltà. Ho trovato la presidente della Commissione disponibile a una soluzione e collaborativa, oltre che consapevole“.
Presidente della Commissione europea che ha illustrato il piano d’azione in 10 punti, in sostegno al Pese. Ursula Von der Leyen intende, come da lei dichiarato in conferenza, sostenere l’Italia per affrontare l’emergenza con una partecipazione attiva. Uno dei punti, il terzo, prevede un veloce ritorno dei migranti che non hanno diritto d’asilo nei loro Paesi.
Sarà compito della vicepresidente Margaritis Schinas parlare ai rappresentati dei Paesi di origine dei flussi, per cercare il modo di cooperare.
La presidente ha anche parlato di possibili percorsi legali e corridoi umanitari, con l’Ue che dovrà potenziare i percorsi legali per i migranti in modo da potere definitivamente scoraggiare l’immigrazione irregolare. Lotta agli scafisti “persone senza scrupoli che guadagnano miliardi sulla palle delle persone con le bugie“, e spiegare ai paesi di origine che non si devono scegliere i trafficanti, perché il modo legale di lasciare il Paese è al contrario accettato.
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