Il governo sta lavorando alla legge sull’oblio oncologico, per l’Italia si tratta di una norma importante che va ad incidere sulla vita di quasi un milione di persone. Una svolta culturale da attuare velocemente con una norma che sia applicabile da subito.
La legge dovrebbe essere pronta ad approdare in aula già la prima settimana di luglio, si spera in un voto ad una unanimità. In diverse nazioni una legge simile è già in vigore.
La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con una nota ufficiale ha diffuso la notizia che il governo sta lavorando attentamente per proporre una norma sull’oblio oncologico.
Da quanto si evince c’è un’enorme attenzione da parte del Governo sulle varie proposte di legge parlamentari che riguardano il tema per questo è stato chiesto a Schillaci, ministro della Salute, di seguire l’iter e di dare il proprio contributo all’esecutivo.
L’obiettivo del governo è quello di arrivare ad una norma in grado di rispondere alle necessità dei cittadini e alle problematiche che ogni giorno tantissimi italiani devono affrontare, dal momento che incide moltissimo sulla loro vita.
Al momento al vaglio ci sono 9 proposte di leggi differenti che sono state presentate dai vari gruppi parlamentari ma anche da Cnel. Attualmente Maria Elena Boschi insieme a Patrizia Marrocco stanno lavorando per creare un testo unificato.
Secondo quanto riportato da Elisabetta Iannelli, che è la segretaria generale della FAVo, ossia Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, la legge che si vuole attuare prevede due scaglioni temporali entro i quali si ha il diritto all’oblio oncologico.
In particolare 10 anni dopo il termine delle cure per chi ha dovuto affrontare il cancro dopo i 21 anni di età, e a 5 anni per chi invece lo ha affrontato in età più giovane.
A seguito di questo lasso di tempo nessuno potrà più chiedere a persone che hanno avuto il cancro di inserire all’interno dei moduli che hanno avuto questa patologia.
Questa scelta avrà un impatto considerevole sulla vita di ogni paziente dal momento che spesso chi richiede un mutuo ha necessità di stipulare una assicurazione sulla vita ed è tenuto ad inserire la patologia.
Dover dichiarare di aver avuto il cancro troppo spesso incide negativamente sull’esito del premio che viene incrementato e altre volte le polizze assicurative non vengono erogate.
Questo cambiamento renderà non solo più facile ai ex pazienti poter accedere a polizze assicurative vantaggiose e ai mutui ma avrà impatti positivi anche sulla tutela dei lavoratori ad esempio nelle selezioni concorsuali, e permetterà di ottenere l’idoneità all’adozione per chi aspira a diventare genitore.
La commissione sanità avrebbe dovuto riunirsi oggi, ma essendo lutto nazionale per la morte di Silvio Berlusconi la riunione è stata rinviata alla prossima settimana.
Maria Elena Boschi si è detta fiduciosa che l’iter sarà rapido e che la norma potrà arrivare già in aula la prima settimana di luglio. “Sarebbe un bel segnale se venisse approvato all’unanimità” le parole della Boschi.
Questa norma va ad incidere sulla vita di quasi un milione di persone in tutta l’Italia. Secondo Francesco Cognetti, che è il Presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi, la norma deve essere attuata brevemente per mettere fine alle discriminazioni che un guarito dal cancro deve affrontare.
Una legge similare sull’oblio oncologico è già in vigore in diverse nazioni tra cui Lussemburgo, Belgio, Francia, Portogallo, Olanda e Romania.
Secondo la segretaria generale della FAVO l’approvazione di questa norma in Italia è una svolta culturale molto importante, è importante fare in modo che la legge sia creata in tempi brevi e che sia anche applicabile.
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