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Migliaia di persone hanno preso parte ai funerali di Giorgio Faletti alla chiesa Collegiata di San Secondo ad Asti. Molti gli esponenti del mondo dello spettacolo, da Enrico Beruschi a Ugo Conti, da Franco Mussida a Franco Neri, presenti in chiesa, ma erano centinaia le persone comuni che non sono riuscite ad entrate in chiesa e sono rimaste nell’antistante piazza di San Secondo per salutare il grande artista scomparso qualche giorno fa.
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Giorgio Faletti ci dice definitivamente addio: rimarrà nei film, nei libri, nei quadri e negli sketch in tv, con i funerali si chiude il lungo saluto collettivo all’artista, scrittore, attore e comico. Lunghi applausi hanno accolto nel centro di Asti il feretro di Giorgio Faletti arrivato poco prima delle tre nella chiesa della Collegiata di San Secondo dove sono stati celebrati i funerali.
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Il corteo funebre ha lasciato il Teatro Alfieri, dove era allestita la camera ardente, per raggiungere la vicina chiesa. Due ali di folla hanno salutato con lunghi applausi il passaggio del feretro: la chiesa era affollatissima, e accanto a volti noti dello spettacolo, c’era anche tanta gente comune per l’ultimo saluto al comico-scrittore, omaggiato anche da Franco Neri, Enrico Beruschi e Margherita Fumero.
“Giorgio era un artista a 360 gradi” il ricordo di Neri, mentre Beruschi che indossava una cravatta con strumenti musicali e note in onore di Faletti; “E’ una cravatta allegra – ha detto – che mi ricorda come io sia stato il primo non cantante a salire sul palco di San Remo, poi lui e’ arrivato addirittura secondo“. Beruschi ha ricordato di aver “conosciuto Faletti al Derby di Milano, intorno al 1975. Poi c’è stato il Drive In. L’ultima volta che ci siamo sentiti era un anno fa circa, ci siamo presi in giro come sempre“. “Di lui mi mancherà tutto. Eravamo molto amici anche se non ci vedevamo né sentivamo spesso: d’altronde l’affetto e l’amicizia non guardano né al calendario né all’orologio“, le parole di Carlo Pistarino.
E anche Paolo Conte, astigiano come Faletti, ha voluto ricordare l’artista scomparso: “Di Giorgio mi mancheranno soprattutto i libri, sono scritti da Dio. Eravamo amici da tantissimi anni – ha aggiunto – ricordo un uomo intelligentissimo, di grande spirito. Mi mancherà la sua capacità di vedere le cose, la sua velocità nel passare dal triste all’allegro. Per Asti era un’istituzione“.
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